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Adesso vi raccontiamo una storia di sport e sentimenti, di corsa e famiglia, di valori e sacrifici. Due giorni fa, gli azzurri della corsa in montagna hanno trionfato, ancora una volta, ai Campionati Europei di Arco, in Trentino. Quando c’è da sudare, quando c’è da durare fatica, l’Italia risponde presente, anzi risponde mettendosi al collo 10 medaglie. Ma non sono gli ori ad aver suscitato emozioni, è stato il successo individuale di Martin Dematteis. Qui, al fotofinish, scatta la storia da libro Cuore. Da De Amicis a Dematteis. Bernard, fratello gemello di Martin, lo ha atteso e gli ha ceduto la vittoria continentale per una splendida doppietta. Perché? Per sublimare le lacrime di dolore per la prematura scomparsa a maggio 2015 del piccolo Matteo, il figlio di soli 11 mesi di Martin, in lacrime di gioia. Seppur parziale e momentanea. La loro era la gara più attesa. La superiorità di Bernard Dematteis è stata subito evidente, mentre uno scatenato Martin metteva al sicuro la piazza d’onore. Sul crinale dell’ultima salita al Castello di Arco il cuore ha avuto la meglio sull’agonismo. Bernard, forte di oltre 20 secondi di vantaggio, nella picchiata finale rallenta con il tricolore in mano e aspetta l’arrivo del fratello, affrontando con lui in parata il rettilineo prima di concedergli l’onore del trionfo e del titolo di campione europeo. La morte del bimbo aveva segnato un periodo buio nella vita dei due fratelli che in quell’abbraccio si sono trovati più uniti che mai. “Avevo un sogno, arrivare sul traguardo con mio fratello gemello Martin. Nei giorni scorsi ho immaginato la scena e quando mi sono ritrovato a viverla ho sentito dentro di me una tempesta di emozioni. E alla fine è maturata naturalmente la sensazione di aspettarlo e arrivare un passo dietro di lui. Per me ha molto più valore questo che non una vittoria con 20 secondi di vantaggio. Non l’ho fatto perché si dica che sono generoso o altruista, ma solo perché in questo preciso momento sentivo che doveva essere così. Ci sono cose che vanno oltre un successo e dopo trent’anni passati accanto a Martin, mi sono sentito in dovere di farlo” ha dichiarato Bernard, orgoglioso di questa rinascita sportiva.