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Nella nottata di Champions League di basket Venezia agguanta la vetta del gruppo B mentre la Dinamo cade in Belgio ed ora si ritrova ad un passo dall’eliminazione. Ecco il recap dei due match delle italiane.
UMANA REYER VENEZIA – KHIMIK 73-59 (19-18; 19-17; 13-16; 21-8)
Fatica più del previsto l’Umana contro la Cenerentola del gruppo B, ma nel quarto periodo non appena decide di ingranare una marcia superiore dimostra come il divario dal punto di vista del talento sia assolutamente insanabile per i volenterosi ucraini. L’approccio non è stato dei migliori, con coach DeRaffaele costretto a chiamare timeout dopo soli 4 minuti sul punteggio di 4-8. Per i primi tre quarti il punteggio resta in equilibrio, anche se la sensazione è sempre quella che Venezia non stesse spingendo a fondo il pedale dell’acceleratore, mentre il Khimik fosse in serata di grazia con i suoi americani Bejerano e Love autori di prestazioni significative in questa prestigiosa vetrina continentale. Gli ospiti trascorrono buona parte del terzo periodo in vantaggio di qualche lunghezza, ma Bramos e soprattutto Filloy con due triple ristabiliscono la parità . Nel quarto periodo Venezia prende il largo grazie al solito Peric, come spesso gli capita poco appariscente, ma decisivo nei momenti che contano. Viggiano ritrova la buona vena realizzativa dei primi minuti e fa scorrere i titoli di coda su una vittoria che, grazie alla contemporanea sconfitta dei francesi del LeMans, sancisce l’aggancio in vetta al girone.
PROXIMUS SPIROU – DINAMO SASSARI 63-57 (15-18; 15-10; 21-10; 12-19)
Coach Pasquini aveva sottolineato nel pre-partita come la posta in palio fosse elevatissima in questo scontro diretto per la rincorsa al quarto posto del gruppo E, l’ultimo valido per continuare il cammino europeo. Nonostante ciò, la sua Dinamo ha disputato una partita assolutamente sottotono nonostante la reazione finale, offrendo una prestazione balistica ai minimi storici (40% da due e 30% da tre), palesando una manifesta inferiorità a rimbalzo (35-21) e soprattutto un body language che, salvo il solito guerriero Stipcevic e gli italiani D’Ercole e Devecchi, non lascia presagire un cambio di rotta nell’immediato futuro. Sassari non è riuscita mai a correre in transizione, un po’ perché non riusciva a catturare il rimbalzo difensivo dopo gli errori dello Spirou, un po’ perché Lacey per tutta la partita ha provato a risolverla da solo, andando incontro a tiri forzati e stoppate subite. Dall’altra parte il team belga ha mostrato di possedere un’ottima organizzazione, e con le giocate del duo Bowman-Iarochevitch si è portata sino al +18 nel corso del secondo tempo. Quando tutto sembrava perduto, la ritrovata energia di Bell, spazzi di talento puro di Savanovic e lo spirito guerriero di Stipcevic hanno prodotto un parziale di 0-11 che ha rimesso in discussione una partita che sino a qualche minuto prima sembrava morta e sepolta (61-57). Ma era troppo tardi, i buoi erano già scappati dalla stalla e questi ultimi minuti di gara non fanno altro che aumentare il rimpianto per una sconfitta evitabile e sanguinosa, visto che ora, a quattro partite dalla fine della regular season servirà un’impresa per acciuffare un posto tra le migliori quattro.