[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
“Questo è sportwashing. Non ci sono ragioni legittime per ospitare i Giochi durante un genocidio. Sicuramente in Cina ci saranno proteste di uiguri e tibetani. Il Cio sta legittimando una delle peggiori violazioni dei diritti umani nell’intero 21° secolo“. Queste le dure parole di Zumretay Arkin, advocacy manager del World Uighur Congress, e di Pema Doma, direttore delle campagne per gli studenti per un Tibet libero, pronunciate durante una conferenza stampa ad Atene. I due sono tra i leader del movimento di attivisti che nelle ultime ore ha fatto sentire la propria voce contro le Olimpiadi invernali di Pechino 2022, nella giornata in cui il presidente del Comitato olimpico ellenico, Spyros Kapralos, ha affidato la lanterna contenente la fiamma al vicepresidente del Comitato Organizzatore di Pechino-2022, Yu Zaiqing, durante una cerimonia allo stadio Panathinaiko.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]