MotoGP

Caso Iannone, Crutchlow: “Averlo beccato significa che i test antidoping funzionano”

Cal Crutchlow - Foto Bruno Silverii

Polarizzante la squalifica di 18 mesi inflitta ad Andrea Iannone causa doping: tanti si sono schierati dalla sua parte, altri, come Cal Crutchlow, sono invece d’accordo con la decisione presa dalla Corte Disciplinare della FIM. Il pilota della Honda si è spiegato meglio sul sito The Race: “Sono sempre stato quello che ha fatto pressioni sulla FIM in merito ai test antidoping negli ultimi anni ed è bello vedere che stanno prendendo le cose più seriamente ora. L’aver beccato qualcuno dimostra che i loro test stanno funzionando ed è quello di cui avevamo bisogno e ciò che avevamo chiesto. Hanno fatto test in molte gare l’anno scorso, il che è stato bello vedere”.

Il britannico è al momento in California, pensando che la stagione potesse partire in quel di Austin. Crutchlow si è poi fatto beffe dei colleghi che, sfruttando la quarantena, non perdono un secondo per allenarsi: “Io rimarrò qui finché non sarà il momento di tornare in Europa e correre. Gli altri sono tutti pazzi – ha commentato, come riportato dal sito tedesco Speedweeke ora stanno andando a tutto gas! Non ha senso allenarmi adesso come se fosse gennaio, quando non abbiamo nemmeno una data prestabilita per tornare in moto”.

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