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INTERVISTA – Ginnastica ritmica, Alba Bautista Cañas: “Parigi è stata incredibile, ora lotto per Los Angeles”

Alba Bautista Canas
BAUTISTA CANAS ALBA - Kinesis during Rhythmic Gymnastic - Serie A1/A2, Gymnastics in Chieti, Italy, February 18 2024

“Ho iniziato che ero molto piccola, avevo quattro anni. Un po’ per divertimento, per hobby. Non pensavo di poter fare la ginnasta, giocavo anche a calcio e mi piaceva di più. Poi è arrivato un momento tra il 2016 e il 2017 in cui ho cambiato squadra e ho realizzato ‘Wow, la ginnastica mi piace da morire’. Così ho iniziato a guardare video di grandi ginnaste di altre epoche e mi son detta ‘Questo è il mio mondo’. E da allora continuo lavorare e lottare ogni giorno per questo”. A raccontarsi ai microfoni di Sportface è Alba Bautista Cañas, cresciuta con il mito di Ronaldinho prima di intraprendere quel percorso che l’ha portata al bronzo ai mondiali di Sofia e alla prima partecipazione Olimpica a Parigi. 

Una decisione giusta, con il senno di poi: “La ginnastica è uno sport bellissimo che ti aiuta a tirare fuori la tua personalità – spiega la classe 2002 iberica -. È normale che il pubblico non ti conosca per come sei dentro, ogni persona è differente ed esegue gli esercizi nella sua personale forma. Io sono una ginnasta super espressiva, quello che si vede fuori è quello che trasmetto da dentro, tiro fuori la mia essenza, tutto quello che ho. Questo è quello che conta, è uno sport ‘estetico’, è un esercizio che noi portiamo faccia a faccia con i giudici e con il pubblico, quindi è molto importante curare ogni minimo dettaglio, per far apprezzare al massimo il nostro lavoro, la nostra arte”.

Un percorso che ha portato Alba fino a Parigi e ora con Los Angeles nel mirino: “Vivere la qualificazione Olimpica a Valencia con tutta la mia famiglia, è stato meraviglioso, il momento più bello della mia vita. Ho sempre sentito dire che i Giochi Olimpici sono incredibili, ma quando mi sono trovata lì la realtà ha superato le mie aspettative. Poi sfortunatamente non è andata bene, nonostante tutto il lavoro che avevo fatto per esserci. Ma non fa niente, perché il mio sguardo è ora rivolto a Los Angeles, lotterò per questo obiettivo”.

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