Giochi Olimpici invernali Pyeongchang 2018

INTERVISTA – Amos Mosaner: “Obiettivo per le Olimpiadi? L’Italia del curling vuole sorprendere”

Amos Mosaner
Amos Mosaner - Foto FISG

Tra i tanti successi conquistati dall’Italia in questi ultimi mesi negli sport invernali, uno dei più sorprendenti è certamente quello che ha portato la nazionale maschile di curling alla qualificazione alle Olimpiadi Invernali di PyeongChang 2018. Per gli azzurri, che a Torino 2006 avevano partecipato in quanto paese ospitante, si tratta della prima qualificazione ottenuta sul ghiaccio in questo sport. Un momento storico, che ha amplificato la popolarità di una disciplina che in Italia non è popolare come altre, ma che grazie al successo ottenuto contro la Danimarca si è fatta sentire come raramente era successo in passato. L’autore del colpo decisivo è stato Amos Mosaner, classe 1995 della Val Di Cembra, che Sportface.it ha intervistato in esclusiva a due settimane dall’inizio della rassegna coreana.

Sei stato l’autore del colpo decisivo contro la Danimarca, quello che vi ha permesso di approdare alle Olimpiadi. Cosa hai pensato in quegli attimi?
“E’ stato un tiro deciso da tutta la squadra, abbiamo optato per una doppia bocciata. In quel momento non ho pensato più di tanto, sono andato in staffa e con l’aiuto dei miei compagni siamo riusciti a fare un tiro quasi perfetto che ci ha permesso di staccare il pass. Dopo il tiro ci ho messo un po’ a realizzare quello che stava succedendo, perché l’Italia si era qualificata per la prima volta sul ghiaccio alle Olimpiadi. Dopo la partita, col passare dei minuti, ho cominciato a realizzare sempre di più ciò che era accaduto. Adesso che manca pochissimo all’inizio dell’avventura me ne rendo proprio conto”.

Ricordi l’Olimpiade di Torino? Quali sono le differenze tra la squadra del 2006 e la vostra?
“Ho seguito il percorso che ha fatto l’Italia nel 2006. Credo che, rispetto a quegli anni, si sia proprio evoluta la storia del curling, anche come attrezzature. Grazie a quell’Olimpiade il curling si è diffuso maggiormente in Italia e sono aumentati i giocatori. Hanno aiutato molto anche i gruppi sportivi, come nel caso dell’Aeronautica Militare, che quest’anno ci ha permesso di far parte del loro corpo. Ci siamo allenati praticamente tutto il giorno, quattro ore sul ghiaccio e due in palestra, e la differenza l’ha fatta anche questo, perché al giorno d’oggi quasi tutti gli sportivi presenti alle Olimpiadi sono professionisti e l’allenamento è davvero importante”.

Quali sono le favorite per la vittoria finale?
“Ci sono tante squadre sullo stesso livello. Forse la più forte è il Canada, detentore del titolo da Sochi 2014, oltre che la Svezia che è sempre a lottare per le prime posizioni insieme a Svizzera e Norvegia”.

Voi che obiettivo vi ponete?
“Sicuramente ci poniamo l’obiettivo di vincere più partite possibili e fare tutto ciò che possiamo. Non si sa mai, potrebbe esserci una sorpresa perché con cinque vittorie e quattro sconfitte nel girone rischi di qualificarti. Non dico di andare ai playoff, ma non si sa mai. Una sorpresa può sempre capitare”.

Come sta andando la preparazione per i Giochi?
“Ultimamente bene, perché negli ultimi tornei siamo riusciti a ottenere ottimi risultati. Prima siamo arrivati agli ottavi di finale in Scozia, poi, nell’ultimo torneo ad Amburgo, siamo riusciti ad arrivare ai quarti mancando per un soffio la semifinale. Sono grandi tornei europei, quindi essere sempre là con le più forti è stato incoraggiante. Adesso, prima di partire per la Corea, faremo un ritiro con tutti i tecnici, dove definiremo tutti i dettagli e poi partiremo”.

Come ti sei appassionato al curling?
“Quando avevo 4-5 anni stavo sempre con mio padre che era un giocatore e quindi mi portava al palazzetto. E’ stato sicuramente grazie a lui che mi sono appassionato. Adesso lui lavora al palazzetto e sistema la pista. Lì ho iniziato a giocare e a prendere confidenza con il ghiaccio e le attrezzature. Andando avanti ho sempre trovato gruppi di compagni con cui mi divertivo, quindi ho sempre continuato fino ad arrivare al professionismo, che mi ha permesso di guadagnare facendo ciò che amo”.

Sei appassionato di altri sport?
“Sono appassionato soprattutto di calcio, che seguo sempre quando posso. Inoltre l’estate mi piace giocare a beach volley con gli amici, per rilassarmi e divertirmi”.

Cosa fai quando non pratichi il tuo sport?
“Cerco di stare sempre con la mia ragazza e la mia famiglia, oppure uscire con gli amici e andare al cinema”.

Che musica ti piace ascoltare?
“Ascolto un po’ tutti i generi, ma principalmente la musica commerciale, l’house e la dance”.

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