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La rivincita dei piccoli, all’ombra del Titano. Le pietre di San Marino respireranno per la terza volta nella loro storia millenaria l’aria di festa dei Giochi dei piccoli Stati d’Europa. Edizione numero diciassette. Dal 29 maggio al 3 giugno prossimi. Nell’anno 1716 dalla fondazione della Repubblica più antica del mondo.
Le tre rocche della Serenissima veglieranno severe sulla manifestazione riservata ai Paesi europei con una popolazione inferiore al milione di abitanti. Gli atleti del Principato di Monaco, Cipro, Malta, Andorra, Lussemburgo, Islanda, Lichtenstein, Montenegro e, appunto, San Marino si daranno battaglia nei loro personalissimi Giochi Olimpici, saliranno sul podio, mieteranno trionfi, si prenderanno la scena.
E l’intero mondo dello sport punterà i riflettori su di loro. Il presidente del Cio Thomas Bach aprirà la manifestazione, così come fecero – nel 1985 e nel 2001 – i suoi predecessori Juan Antonio Samaranch e Jaques Rogge (quest’ultimo, in verità, non ancora in carica).
“Quando Bach sarà qui, gli chiederò di rivolgere un saluto particolare agli sportivi, agli ospiti e ai nostri concittadini che si stanno dimostrando eccezionali in questi mesi di preparazione all’evento”. Gian Primo Giardi, presidente del Cons (Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese) pregusta già quell’atmosfera di inizio estate che accompagnerà l’inizio dei Giochi. “La presenza del numero uno dello sport mondiale – continua – denota una grande attenzione nei confronti del nostro Stato. Un onore che ci rende orgogliosi”. E che aggiunge un prezioso cammeo a una manifestazione che si annuncia in grande stile. Oltre mille atleti, 450 tra tecnici e supporti alle delegazioni, dodici discipline, 143 eventi, un budget di 2 milioni e 600mila euro.
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“Il 38% di questa cifra – afferma Giardi – proviene dalla parte pubblica, il resto è a carico dei privati, degli organismi internazionali dei Paesi partecipanti. Grazie all’efficienza dei nostri impianti sportivi siamo riusciti a tagliare di un 20% i costi della manifestazione rispetto alle due precedenti edizioni di Islanda e Lussemburgo”. E gran parte di questa cifra contribuirà a dare un impulso ulteriore all’economia della Repubblica: le strutture ricettive saranno stracolme nella settimana dei Giochi e le imprese locali che si occupano di intrattenimento e altre forme di ospitalità (l’istallazione di tensostrutture, ad esempio) saranno privilegiate.
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“Mancano 150 giorni, ma è tutto sotto controllo – sostiene Angelo Vicini, direttore del Comitato organizzatore –: con la piccola eccezione dell’impianto del tennistavolo, tutte le altre strutture sono praticamente pronte. Grazie alle nostre iniziative degli ultimi mesi, inoltre, siamo riusciti a reclutare circa 400 volontari che dovrebbero arrivare a 500-600 nei giorni immediatamente precedenti ai Giochi”. La manifestazione risveglierà l’orgoglio nazionale sammarinese, come nel 1985 (la prima edizione in assoluto dei Giochi dei piccoli Stati d’Europa) e nel 2001. Gli organizzatori si attendono impianti sempre pieni, tribune colme di gente del posto e – perché no – anche di turisti stranieri. La possibilità di essere protagonisti nello sport attirerà grandi e piccoli, questi ultimi coinvolti grazie all’importante contributo delle scuole. Sinergia con le istituzioni a 360 gradi. “Anche se non ci saranno record del mondo, noi speriamo lo stesso di coinvolgere i mass media – continua Vicini –: noi stiamo facendo la nostra parte e stiamo preparando tutto nei minimi dettagli. La cerimonia d’apertura, per esempio: siamo sicuri che creerà l’atmosfera giusta per tutta la settimana. I nomi dei partecipanti sono ancora top secret, ma possiamo anticipare che l’inno dei Giochi sarà interpretato da Monica Hill (sammarinese che ha partecipato ad Amici e che ha collaborato con Laura Pausini ed Eros Ramazzotti, ndr) e da Luca Grassi (anche lui sammarinese, cantante lirico molto apprezzato all’estero, ndr)”.
ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE AD ANGELO VICINI (DIRETTORE COMITATO ORGANIZZATORE)
Gli atleti della Repubblica del Titano, intanto, si preparano a vivere una delle emozioni più intense della loro carriera. Per molti di loro, questa sarà la manifestazione sportiva più importante della vita. Per altri, si pensi alla tiratrice a volo Alessandra Perilli, a un passo così dal podio olimpico di Londra 2012 (quarta, miglior risultato di San Marino nella storia dei Giochi Olimpici), ci sarà il peso della responsabilità di disputare una manifestazione internazionale davanti al pubblico di casa. A Londra 2012 c’era anche Emanuele Guidi, tiratore d’arco, altra punta di diamante della nazionale sammarinese. Nella capitale britannica visse una giornata da eroe, perdendo a testa altissima contro l’allora primatista del mondo Dong Hyun Im. Con tutti i 6000 spettatori del Lord’s Cricket Ground a fare il tifo per lui.
“Quell’esperienza non è paragonabile a nient’altro – dice perdendosi per un attimo nelle stanze della memoria -. Il pubblico, in piedi sulle tribune, era tutto dalla mia parte, c’era un’atmosfera incredibile. Ma mi aspetto grandi brividi anche da San Marino 2017”. Dove, per la prima volta nella storia dei Giochi dei piccoli Stati, ci sarà spazio anche per il tiro con l’arco: “Uno stimolo in più – continua Guidi – che rappresenterà anche un bellissimo spot per questa disciplina che viene praticata da tutti almeno una volta nella vita, ma che è sotto i riflettori del grande pubblico soltanto grazie alle grandi manifestazioni sportive”. Anche ai Giochi dei piccoli Stati le tribune saranno tutte per Guidi e l’affetto dei supporters locali sarà un ulteriore motivo per provare ad accarezzare un sogno: “Mi aspetto un grande tifo. Obiettivamente, i buoni risultati sono alla nostra portata, sia a livello individuale, sia a livello di squadra. Nell’arco compound abbiamo ottime possibilità di medaglia e speriamo di arrivare il più in alto possibile anche nell’arco olimpico”.
ASCOLTA L’INTERVISTA COMPLETA A EMANUELE GUIDI
Ma è tutta la nazionale sammarinese a essere chiamata a superare se stessa. E se i mostri sacri di Cipro sembrano irraggiungibili (è la squadra più titolata nella storia dei Giochi, con 1020 medaglie, una media di 60 ogni edizione), l’obiettivo degli atleti del Titano è quello di superare le 14 medaglie conquistate nelle ultime due edizioni dei Giochi: “Dobbiamo essere in grado di esprimerci al meglio – si augura il presidente del CONS Giardi –. Certo, con l’ingresso del Montenegro (a partire da Liecthenstein 2011), la concorrenza è aumentata. Noi, però, ci aspettiamo un grande contributo da tiro, tiro con l’arco, atletica, nuoto, pallavolo e judo. Loro sono le certezze, dagli altri sport, invece, ci aspettiamo che possa arrivare la sorpresa”.
Il sogno nel cassetto, quello che nessuno da queste parti osa tirar fuori per scaramanzia, è quello di eguagliare la storica edizione di San Marino 2001. In quell’occasione, la nazionale biancazzurra riuscì a stampare il record di 36 medaglie e del 4° posto nel medagliere. Oggettivamente difficile replicarsi. Ma quando giochi in casa, il passo da storia a leggenda è molto breve.
IL MEDAGLIERE COMPLETO DOPO 16 EDIZIONI DEI GIOCHI DEI PICCOLI STATI D’EUROPA