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Confermare i risultati diĀ Londra e poi ārompere gli argini per fare in modo che lo tsunami paralimpico possa pervadere tutto il territorio italianoā. Luca Pancalli, pronto per vivere a Rio de Janeiro la sua quarta Paralimpiade estiva da presidente del Cip, ha le idee chiare fin dal 2000, anno della prima elezione alla guida del Comitato italiano paralimpico.
La crescita del movimento ĆØ continua, gli ottimi risultati ottenuti a Londra (28 medaglie) dopo due edizioni sottotono ad Atene e Pechino devono trovare conferma a Rio de Janeiro, dove dal 7 al 18 settembre si disputerĆ la XV edizione dei Giochi Paralimpici estivi. āLe aspettative sono positive ā spiega Pancalli nellāintervista concessa a Italpress ā Le federazioni hanno lavorato in maniera egregia, cosƬ come ha fatto il comitato con lāufficio di preparazione paralimpica. Le proiezioni mi fanno essere ottimista, per scaramanzia non ho mai fatto numeri ma ho una consapevolezza: un grande risultato lo abbiamo giĆ ottenuto, portare a Rio una squadra di 105 atleti. Anche se nel conto ci sono i 4-5 slot ottenuti per lāesclusione del comitato paralimpico russo, una squadra cosƬ numerosa ĆØ uno straordinario successo considerato che purtroppo non abbiamo squadre qualificate. Questo significa che il movimento paralimpico italiano ĆØ cresciutoā.
Da Alex Zanardi a Bebe Vio, da Martina Caironi ad Assunta Legnante, a Rio lāItalia potrĆ puntare su tante punte di diamante. Pancalli non fa nomi (āConosco i sacrifici fatti e sono orgoglioso e fiero, da ex atleta, di ciascuno dei 105 atletiā) e per scaramanzia evita i numeri ma lāindicazione ĆØ precisa: āSicuramente le 28 medaglie di Londra sono uno spartiacque. Quattro anni fa ā ricorda il presidente del Cip ā salimmo nella classifica per nazioni fino al 13Ā° posto, un risultato straordinario. A Rio puntiamo a confermare lo stato di salute mostrato in Inghilterra. Tra lāaltro la presenza italiana in discipline come canoa, pesistica e triathlon, dove ci presentiamo col campione del mondo in carica (Michele Ferrarin, ndr), mostra come le chance si stiano distribuendo su un maggior numero di sportā. Per lāItalia a Rio cāĆØ anche da dimenticare la Paralimpiade di Sochi, chiusa senza medaglie: āDefinirla negativa ĆØ troppo poco ā sottolinea Pancalli con onestĆ ā ĆØ stata disastrosa. Abbiamo fatto delle riflessioni e ora stiamo lavorando. In ogni caso il movimento paralimpico internazionale ĆØ molto giovane e cāĆØ grande differenza tra i Giochi invernali ed estivi. Ogni edizione fa storia a sĆ©ā.
Questa, per esempio, non avrĆ probabilmente lo stesso successo di quella londinese. Nonostante i dati sulla crescita nella vendita dei biglietti diffusi negli ultimi giorni dagli organizzatori, sicuramente speranzosi di attirare un poā di gente negli stadi che si annunciano semi deserti, Rio de Janeiro non sembra preparata ad ospitare la Paralimpiade nel migliore dei modi. āLe notizie che arrivano dal Brasile sono preoccupanti ā rivela Pancalli ā Gran parte della nostra delegazione ĆØ giĆ sul posto e le criticitĆ sono evidenti. Le difficoltĆ economiche e lāaffanno con cui si ĆØ arrivati a ridosso dellāorganizzazione di questo grande evento hanno comportato tagli sui trasporti e sui servizi, oltre a rivisitazioni delle venues sportive favorendo la chiusura di impianti per evitare ulteriori oneri. Spero che lo spirito della grande famiglia paralimpica possa essere contagioso per affrontare le criticitĆ nel migliore dei modi e vivere lāevento in modo piĆ¹ sereno: certo a Londra ĆØ stato uno straordinario successo mentre stavolta qualche preoccupazione cāĆØā.
Di sicuro il Brasile non sfrutterĆ al meglio lāoccasione principale fornita dalla Paralimpiade, colta invece da Londra: rendere accessibile non solo le strutture sportive ma unāintera cittĆ . āLa Paralimpiade ha unāimportanza straordinaria per diversi motivi ā sottolinea Pancalli, tra lāaltro vice presidente del Comitato promotore per la candidatura di Roma ai Giochi del 2024 ā Ć lāoccasione giusta per dare una risposta in termini di mobilitĆ alle persone disabili o temporaneamente in difficoltĆ , ma anche per accrescere il numero dei praticanti incidendo sui costi del servizio sanitario nazionale. In altre parole, la Paralimpiade ĆØ la dimostrazione di come si possa utilizzare lo sport come pezzo di politica attiva per il welfare del paeseā.
E proprio questa ĆØ la filosofia alla base del Cip di Luca Pancalli, oggi concentrato sui Giochi di Rio de Janeiro ma giĆ proiettato al futuro: āDal 2000 ho giĆ tutto ben chiaro in testa. Il puzzle si compone pian piano. Abbiamo giĆ raggiunto tanti obiettivi, ora dobbiamo consolidare gli straordinari risultati, dimostrati anche dallāattenzione dei media nei nostri confronti. E poi, ponendo sempre i ragazzi disabili al centro dellāattenzione, vogliamo riuscire ad affrontare attraverso lo sport il loro diritto al lavoro e a una vita indipendente. Bisogna rompere gli argini per far esplodere lo tsunami paralimpicoā.
ASCOLTA L’INTERVISTA INTEGRALE A LUCA PANCALLI
Sportface/Italpress