
Max Verstappen ed il rischio squalifica: il pilota olandese ha una spada di Damocle sulla testa, ecco cosa rischia in vista della ripresa del Mondiale
Max Verstappen ha da sempre mostrato una certa aggressività alla guida. Forse fin troppa, che si mostra palese quando non è davanti ed in grado di dominare senza nessuna interferenza. Quando, invece, è costretto ad inseguire, spesso utilizza anche metodi spicci che in pista si possono tradurre con manovre ai limiti del regolamento.
La direzione gara della Formula 1, soprattutto negli ultimi anni, ha mostrato di essere decisamente inflessibile su questo. Dal 2013 è stato introdotto il modello di penalità a punti, un po’ sulla falsariga della patente a punti. Per ogni penalità commessa, a seconda della gravità, si perdono punti, per un totale di 12. E se si arriva a 12? Semplice, un Gran Premio di squalifica come accaduto a Kevin Magnussen la scorsa stagione.
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Il più a rischio, al momento, è Verstappen. Il pilota olandese è arrivato perfino ad un solo punto dalla squalifica dopo il Gran Premio di Spagna, una eventualità per il momento scongiurata ma non troppo. Con l’arrivo della pausa estiva, in attesa che il campionato riprenda, possiamo fare due calcoli.
Scopriamo che Verstappen è ad appena tre punti dallo stop imposto dalla direzione gara per squalifica. Sono ben nove i punti accumulati dal pilota olandese che quindi non potrà commettere infrazioni gravi almeno fino ad ottobre. Le penalità, infatti, sono valide 12 mesi ed a partire dal 27 ottobre Verstappen avrà due punti in più, quelli tolti in Messico per aver forzato fuori pista Lando Norris. Deve stare attento, però, anche Bearman che ha otto punti e quindi è anche lui a rischio.