Formula 1

La Ferrari ha una macchina Mondiale: al giro di boa Leclerc ci crede per davvero

Charles Leclerc
Charles Leclerc - Foto LiveMedia/Antonin Vincent / Dppi/DPPI

Due vittorie nelle prime tre gare poi un guaio dietro l’altro, ma il digiuno si è interrotto: Charles Leclerc torna a vincere. E lo fa in Austria, feudo storico di Red Bull e Verstappen: un segnale chiaro a tutta la concorrenza. La Ferrari per il Mondiale c’è e lo ha dimostrato anche oggi, nell’undicesima gara dell’anno. A metà Mondiale l’olandese ha 38 punti di vantaggio sul monegasco, la Red Bull ne ha 56 sulla Ferrari che nelle ultime tre sta rosicchiando punti dopo punti (a Baku era finita a -80).

LA CLASSIFICA PILOTI E COSTRUTTORI AGGIORNATA

CHARLES VS MAX – Per vincere il quinto Gran Premio della sua carriera Leclerc ha dovuto superare per ben tre volte Max, in più ha dovuto soffrire gli ultimi giri per il problema al pedale che lo ha costretto a guidare in maniera diversa, riuscendo nell’impresa di portare a termine una gara difficile e complicata. Era troppo importante dare un segnale al Campionato: dopo cinque gare fuori dal podio il monegasco torna a vincere, continua ad accorciare su Verstappen (lo aveva fatto già a Silverstone) e da -49 di due gare fa si trova a -38. Con undici gare tutte da vivere.

PRESTAZIONE MEGLIO DELL’AFFIDABILITA’ – Oggi la Ferrari aveva la doppietta in pugno: Carlos Sainz stava per superare Verstappen quando la sua auto è andata a fuoco ed è stato costretto al ritiro. Un altro problema di affidabilità, ma meglio avere di questi problemi che non avere la velocità. Dopo undici gare si può dire apertamente: la Ferrari ha indovinato il progetto 2022, in queste 11 gare è sempre stata in lotta per vincere, su qualsiasi circuito. L’anno scorso la Ferrari era affidabilissima, ma non aveva velocità per giocarsela con Mercedes e Red Bull. Solamente a Monaco e a Silverstone è andata vicina alla vittoria, due gare su ventitré. Il dispiacere per i punti persi c’è, ma sull’affidabilità si ci può lavorare mentre sulla prestazione è difficile, vedi Mercedes.

RED BULL SOTTOTONO – Cosa è successo alla Red Bull in queste due gare? A Silverstone problema al fondo per Max colpito da un detrito, oggi in netta difficoltà nella gestione delle gomme e nell’usura. La Ferrari è sin da subito apparsa molto più veloce ed ha costretto l’olandese ad una strategia a tre soste. Poi salvato dalla rottura del motore di Sainz è riuscito a giocarsi la vittoria sino alla fine, ma sul passo gara Max sarebbe arrivato terzo. E anche Perez, al netto dell’incidente del primo giro, in questi ultimi week-end è sembrato non essersi trovato a suo agio. “Le prossime cinque gare saranno determinanti per il Mondiale” ha sentenziato Horner. E allora vedremo già dalla Francia che Red Bull sarà.

MERCEDES COME FERRARI 2021 – La Mercedes è sempre lì: affidabile, il passo è più o meno sempre lo stesso, con qualche picco tipo Silverstone, ma è la terza forza del campionato. Esattamente come la Ferrari lo scorso anno. In una gara lineare parte per chiudere quinta e sesta, nel momento in cui Sainz va a fuoco, Perez va fuori allora chiude terza e quarta. Ma la prestazione per combattere contro Ferrari e Red Bull non c’è, se non per qualche sporadica eccezione, come la ‘Rossa’ dello scorso anno. Gli aggiornamenti sembrano andare nella direzione giusta, ma guadagnare tutto questo gap a due scuderie del genere, con questo regolamento, sembra un’impresa assai ardua. Persino per chi ha vinto gli ultimi otto titoli Mondiali a livello costruttori.

LA HAAS E SCHUMACHER VOLANO – Che bella Haas. E che grande Mick Schumacher. La scuderia di Steiner reagisce alla grande e capitalizza un grande week-end con il sesto e l’ottavo posto di Kevin Magnussen. Punti importanti, segnali che vanno nella direzione giusta anche in casa Ferrari visto che si parla di un aggiornamento portato proprio dalla Haas qui in Austria. Menzione speciale anche per Fernando Alonso: da ultimo a decimo, con il gesto della gara: Tsunoda lo manda sull’erba, Fernando lo sorpassa nuovamente e gli fa con il dito come a dire ‘così a me non lo fai’. Fuoriclasse.

 

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