Verstappen parla della retrocessione di Lawson in Red Bull, definendo “due gare troppo poche” per giudicare un pilota.
Max Verstappen è tornato sull’argomento che ha fatto discutere in casa Red Bull. Si tratta della scelta del team di promuovere e poi retrocedere Liam Lawson dopo appena due Gran Premi. Il pilota olandese ha parlato in modo diretto, senza nascondere il proprio dissenso. Secondo lui la scelta non è stata giusta, perché valutare un pilota dopo così poche gare rischia di essere fuorviante. In una squadra di alto livello serve tempo per ambientarsi, capire la macchina e trovare continuità, soprattutto quando la pressione è così alta.
Verstappen punge la Red Bull: il campione difende Lawson
Quest’anno la Red Bull ha fatto una scelta che ha sorpreso molti tifosi e addetti ai lavori. Dopo la promozione di Liam Lawson al fianco di Max Verstappen, il team ha deciso di riportarlo alla squadra satellite, la Racing Bulls, dopo appena due Gran Premi. La decisione è arrivata in modo inaspettato, favorendo l’ingresso del giapponese Yuki Tsunoda nel team principale per correre insieme all’olandese.
Verstappen ha commentato la vicenda nel corso di una intervista alla tv olandese Viaplay. Il campione ha detto chiaramente che non condivideva la scelta di spostare Lawson così presto. Secondo lui, due gare sono troppo poche per dare un giudizio equo su un pilota.
Verstappen ha bacchettato la Red Bull: “Preoccupato di chi guida al mio fianco? Alla fine, non così tanto ma dopo sole due gare come compagni di squadra, io non ero d’accordo all’epoca (con la decisione di appiedare Lawson). In questo modo si uccidono le possibilità di qualcuno di stare in una squadra di vertice, ma devo dire che Liam si è ripreso bene alla Racing Bulls. Si può anche dire: ‘Lascia perdere’, ma due gare sono troppo poche per fare una scelta”.










