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“Sono fiducioso visti i progressi fatti dalla squadra che con la Renault ha vinto i suoi quattro campionato del mondo. Ma bisognare capire che la nostra pazienza non è illimitata“. Così Raymond Vermeulen, procuratore di Max Verstappen, esprime il suo parere sulle attuali prestazioni del motore Renault, marchiato TAG-Heuer, della Red Bull. Alla vigilia del Gran Premio d’Ungheria il manager del giovane pilota olandese, nonostante il 4° posto centrato in Gran Bretagna, lancia un chiaro segnale alla scuderia austriaca.
Max a metà stagione 2017 ha guadagnato solamente 57 punti, meno della metà del compagno Daniel Ricciardo. Un solo podio contro i 5 dell’australiano (con il successo in Azerbaijan), un risultato fortemente condizionato dalle prestazioni dei propulsori della sua RB13. Addirittura 5 gare senza punti, penalizzate appunto dal deludente apporto del motore Renault che lo ha lasciato “a piedi” anche dopo poche curve nonostante alcune partenze brillanti (es. Montreal). Verstappen è legato contrattualmente fino al 2019 con la Red Bull e le intenzioni dell’alta dirigenza sono quelle di tenerselo stretto per tentare di tornare a trionfare in campionato grazie al suo immenso talento.
La situazione tribolata però non è passata inosservata agli occhi delle altre scuderie che, sotto traccia, hanno provato dei piccoli sondaggi secondo quanto confermato proprio da Vermeulen: “Altre squadre sono pronte ad offrire un contratto a Max e questo da quando lui ha debuttato in Formula 1. C’è sempre stato interesse attorno al suo nome“. La volontà condivisa dall’agente e dal pilota è quella di vincere con la Red Bull: “Noi però vogliamo vincere con la Red Bull che lo considera la propria punta di diamante e non lo venderà. Non abbiamo dato scadenze specifiche alla Red Bull ma è importante che Max continui a competere per le vittorie“.
Proprio questa importanza nel lottare per le vittorie ha portato il suo procuratore a suonare un piccolo campanellino d’allarme. Nella speranza che l’aggiornamento della vettura all’Hungaroring porti i frutti tanto attesi e che elimini definitivamente il grosso problema dell’affidabilità.