Formula 1

F1, Schumacher Jr. a piedi in Bahrain: “Sono triste, ma stare ai box è interessante”

Mick Schumacher
Mick Schumacher - Foto LiveMedia/Antonin Vincent/ Dppi/DPPI

Si sa: per un pilota di Formula 1 non c’è cosa peggiore che restare a piedi e non poter partecipare a un mondiale. Se poi ti chiami Mick Schumacher e sei figlio del leggendario Michael sette volte campione del mondo, allora diventa anche una questione di genetica. Dopo due stagioni con la Haas, le abilità di pilota di Schumacher Jr. hanno però fatto storcere il naso a molti. Tant’è che la scuderia statunitense gli ha preferito Nico Hulkenberg. Per il 24enne tedesco, dunque, si è aperto un periodo lontano dall’asfalto con la Mercedes, che lo ha ingaggiato come terzo pilota. Il richiamo della pista però è forte e Mick Schumacher afferma dopo il Gp in Bahrein: “Sono un pilota e lo sarò sempre, quindi l’obiettivo è guidare. Ero triste, sono stato tutto il tempo a braccia incrociate e mi sembrava che la giornata non finisse mai. Volevo solo salire su una macchina. Ma lo prendo come una conferma che io voglio guidare e che non mi sento bene fuori da una macchina”. Il ruolo assegnato a Schumacher Jr., però, consente all’ex Haas di vedere le cose da un altro punto di vista. Infatti è questo il bilancio del primo weekend di gara: “È stato molto interessante per me vedere una gara da una prospettiva diversa, alla quale non avevo mai pensato. Molte indicazioni posso trasferirle a bordo, sperando di poterle usare in futuro. Ma è stata molto dura”.

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