Formula 1

F1 Mondiale 2017, il diario di bordo: dalla Malesia al Giappone

Sebastian Vettel - Foto Jake Archibald CC BY-2.0

Dalla Malesia al Giappone, da Sepang a Suzuka: il diario di bordo del Mondiale 2017 della Formula 1.

SEBGEAR. Lo sfortunato incidente tra Vettel e Stroll nel giro d’onore a Sepang non ha visto sanzioni da parte dei commissari verso nessuno. Il canadese, forse distratto, non aveva visto sopraggiungere alla sua destra il pilota tedesco – che comunque piano non andava – e ha allargato la traiettoria fino a colpirlo al posteriore. Il primo pensiero dei meccanici Ferrari è andato al cambio della SF70-H, che con impatti del genere viene facilmente danneggiato. Dopo aver studiato svariate soluzioni per evitare penalizzazioni in caso di sostituzione (causa incidente esterno), le analisi a Maranello paiono aver scongiurato però ogni pericolo e Vettel dovrebbe scendere in pista regolarmente col cambio utilizzato in Malesia.

MARCHIONNE. Il presidente e A.D. Ferrari, Sergio Marchionne, persevera nella sua strategia di mettere pressione alla squadra. L’italocanadese ha infatti dichiarato di essere soddisfatto dalle recenti prestazioni messe in mostra dalla SF70-H, che a suo dire avrebbe potuto vincere in scioltezza gli ultimi due appuntamenti (e forse qui non avrebbe nemmeno torto), ma punta poi il dito leggermente sulla carta d’identità del team, che avrebbe peccato di errori di gioventù e sulla qualità della componentistica, troppo poco affidabile. Forse, però, visto il miracolo portato comunque in pista quest’anno da Ferrari che – in parte insieme a Red Bull – ha colmato quasi completamente lo svantaggio da Mercedes nel giro di un inverno (mentre gli austriaci ci hanno messo finora una stagione), sarebbe stato più saggio far lavorare più in tranquillità la squadra. Ma Marchionne è così: prendere o lasciare.

UNA POLTRONA PER DUE. Rimasto ormai escluso da Renault, che ha scelto Sainz per il 2018 al posto del partente Palmer, Kubica proverà a rientrare nel circus con Williams. La squadra inglese, infatti, avrebbe deciso di ponderare la scelta del secondo pilota in base all’esito dei test dell’Hungaroring del 17-18 ottobre. La sfida riguarderebbe il polacco e lo scozzese Di Resta, che proprio in Ungheria lo scorso luglio è tornato a gareggiare in Formula 1 dopo più di tre anni. Rimarrebbe fuori, quindi, Felipe Massa, che quest’anno, sfortuna di Baku a parte, non è mai stato in grado di cogliere quelle poche occasioni che la sua vettura gli ha concesso, a differenza del compagno Stroll che invece continua a crescere e ultimamente lo batte con abbastanza regolarità. Forse è giunto davvero il momento della pensione per il brasiliano.

SUZUKA. Il tracciato giapponese si sposa bene con le caratteristiche della Mercedes W08, ma non dimentichiamo che gli ultimi due risultati, in particolare quello della Malesia (in quanto gara regolare), hanno deliberatamente sovvertito i pensieri pre-gara. Ferrari potrebbe dire la sua nel primo settore, molto guidato con curve a media velocità, ma forse a essere favorita in questa gara potrebbe sorprendentemente essere Red Bull. La vettura austriaca si sposa perfettamente con le curve d’appoggio non troppo veloci, ha un’aerodinamica invidiabile per affrontare la Spoon e la 130R e dispone di un’ottima trazione; potrebbe perdere qualcosa forse sui due rettilinei dalle concorrenti, ma ci si aspetta una Ferrari da fucsia nel primo settore, una Red Bull nel secondo e una Mercedes nel terzo. Insomma, il pasto è servito, buon divertimento!

Appuntamento a domenica 8 ottobre alle 7.00 per il Gran Premio del Giappone.

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