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Tanti saluti a Sepang con lo slogan “Finale“ per l’ultima edizione in Formula 1 del Gran Premio della Malesia. A partire dal Mondiale 2018 non si correrà più sul tracciato malese a causa della decisione del governo di non stanziare più i fondi necessari vista la vicina concorrenza della “race night” di Singapore.
Due Gran Premi vicini, per chilometri, per distanza temporale nel calendario e per gli eventi accaduti con un solo vero “vincitore”: Lewis Hamilton. Riprendendo lo slogan “Finale”, il pilota britannico ha cercato proprio di metter la parola fine sulla corsa al titolo iridato nella battaglia con il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel. Dopo il GP di Singapore i punti di vantaggio ammontavano a 28 ed ora Lewis ha potuto incrementare il proprio bottino con un +6.
GESTIONE DA LEADER – Il GP della Malesia, storicamente, non è mai stata una gara favorevole a Hamilton. In qualifica il britannico è un mostro tanto che nella giornata di sabato è riuscito a conquistare la quinta pole position a Sepang eguagliando un altro record individuale di Michael Schumacher. Solamente una volta, in cinque occasioni dalla pole, Hamilton è riuscito a centrare la vittoria al termine del Gran Premio e nemmeno questa tappa è stata quella buona per poter esultare davanti a tutti. Senza le Ferrari di mezzo, con Kimi Raikkonen ritiratosi ancor prima della partenza e Sebastian Vettel sul fondo griglia, Hamilton è riuscito a difender ottimamente la posizione nei primi giri salvo poi cedere alla strapotenza della powerunit TAG-Heuer della Red Bull di Max Verstappen. Lewis lascia sfilare via il ragazzino olandese, senza correre alcun rischio, accontentandosi della seconda posizione e di un altro gap addizionale su Vettel.
FORTUNA MERCEDES – Con la fortuna talvolta si vincono Mondiali, campionati, partite e gare, in qualsiasi sport ma si sa: la fortuna non può durare per sempre. La Mercedes ha dominato gran parte di questa stagione vincendo gare dopo gare ma tra Singapore e Malesia ha mostrato evidenti carenze nel condurre degli ottimi giri nei settori più guidati. Non è un caso che a Marina Bay Hamilton e Bottas siano scattati dalla terza fila e non è un caso se la Ferrari in tutto il week end ha mostrato un passo qualifica migliore con Vettel ed un ottimo passo gara delineato da Raikkonen nelle prove libere. Proprio Kimi ha collezionato due “no class” nelle ultime due gare mentre Seb è stato costretto alla rimonta dall’ultima posizione al quarto piazzamento a Sepang. Una rimonta che “beffa” la freccia d’argento tanto che il ferrarista è stato capace di rifilare 19 secondi a Valtteri Bottas che ha concluso in quinta posizione gestendo in maniera insufficiente la gara. Dunque sì, in questi ultimi appuntamenti si può parlare di fortuna ma la fortuna aiuta gli audaci e Lewis è stato assolutamente cinico.
CINQUE GARE PER CREDERCI – La rimonta, tecnicamente, doveva partire dalla Malesia, un altro tracciato dove la Ferrari ha dimostrato di esser superiore. La rimonta c’è stata ma sicuramente non quella sperata tanto che, seppur Seb abbia fatto un capolavoro dalla ventesima posizione alla quarta, ha perso altri 6 punti nella lotta in classifica piloti con Hamilton. Mancano cinque gare e senza far tanti conti, Vettel vincerebbe il titolo iridato centrando il successo in tutti i prossimi GP dal Giappone ad Abu Dhabi. Un’operazione difficile ma si sa, gli imprevisti son sempre dietro l’angolo e Seb ha già ammesso di voler vincere tutto con Lewis che risponde “Auguroni!“. Si ripartirà la prossima settimana a Suzuka dove servirà un vero e proprio “all-in” da parte della scuderia di Maranello per non render vano lo splendido lavoro della Rossa che in un solo anno si è portata alla pari con l’astronave Mercedes.