Formula 1

F1, Binotto: “Problema Verstappen meglio se fosse accaduto in gara. Mai sognato di fare questo lavoro”

Mattia Binotto
Mattia Binotto - Foto LiveMedia/Dppi /DPPI

“Sono sempre preoccupato quando mi siedo al muretto: quello che preoccupa è quello che non puoi controllare. Non ho mai sognato di prendere questo posto: mi immaginavo di fare l’aerodinamico in Ferrari, quindi fare parte di questo mondo ma non nel ruolo di team principal. Non ho nessun rito, mi siedo, mi assicuro che sia tutto acceso e rimango in silenzio ad ascoltare. Più di una volta me lo sono chiesto ‘chi me l’ha fatto fare?’, soprattutto tra il 2020 e il 2021. Il 2020 è stata stagione difficilissima che, sono ancora convinto, non rifletteva le potenzialità della squadra”. Mattia Binotto si racconta a cuore aperto ai microfoni di Sky Sport F1 al termine delle qualifiche del Gp di Ungheria 2022. Tema dell’intervista è stata anche, appunto, la sessione che ha visto la pole di Russell davanti a Sainz e Leclerc, con Verstappen e Perez molto indietro: “I piloti oggi erano poco sorridenti, ma anche tutti i meccanici e gli ingegneri. E questo fa piacere, dimostra la nostra forza, la volontà di ottenere il meglio. Non sorridiamo perché sappiamo di non aver raggiunto il nostro potenziale, qui la pole è sempre importante. La Red Bull indietro riguarda i “se”. La qualifica dimostra che tutti sono molto vicini, non c’è nulla di scontato. Anche a loro possono succedere problemi, come possono succedere a noi. Banalmente, se il problema a Verstappen fosse capitato domani, sarebbe stato meglio. Noi dobbiamo pensare a noi, a ottenere il massimo. Ci sono tante vetture che sono andate forti, chi è dietro di noi sarà aggressivo e le Red Bull vorranno rimontare. Noi dobbiamo non commettere errori e portare a termine la gara”.

Binotto: “Vorrei ridisputare Monaco”

Binotto ha poi parlato lungamente del rapporto tra Leclerc e Sainz, partendo anche dalle provocazioni che sono arrivate dall’esterno: “Helmut Marko vuole buttare benzina sul fuoco. I nostri sanno che non devono prendersi rischi, e nelle battaglie in Austria non ci sono stati rischi, ma solo un’incomprensione. Tra i due c’è chiarezza e unità d’intenti, e lo ha dimostrato Sainz in qualifica settimana scorsa quando ha aiutato Charles. A noi italiani viene facile polemizzare, forse nemmeno si ascoltano gli altri. Ognuno ha i propri problemi, ma i nostri vanno d’accordo e sanno come comportarsi”.

E, a proposito di polemiche, impossibile non toccare l’argomento che riguarda i Gran Premi di Monaco e Silverstone, dove le scelte del muretto hanno penalizzato soprattutto Leclerc: “Col senno del poi siamo tutti capaci di fare meglio. Sono convinto che la squadra sia forte, anche nelle strategie. Spesso si guarda quando le cose non vanno male e ci si dimentica di quando tutto va bene. Abbiamo la mentalità giusta di prenderci le nostre responsabilità: a volte non sono le migliori, ma sempre col senno del poi. Monaco sì, vorrei rifarla. Non aver portato a casa la vittoria partendo dalla prima fila è stata una cosa incredibile, anche se è successo di tutto. Silverstone no, mi dispiace per come sia andata finire ma credo che la scelta fatta sia stata corretta. Di rimpianti purtroppo ne abbiamo tanti: abbiamo portato a casa quattro vittorie e potenzialmente ne avremmo meritate cinque in più.

Binotto: “I piloti vanno supportati. Perez si è perso”

Infine, l’ultimo capitolo riguarda la gestione dei piloti, anche e soprattutto dal punto di vista emozionale: “Carlos e Charles sono due ragazzi intelligenti. Charles era scontento dopo Silverstone, si sentiva la vittoria in pugno ed era bene parlarne. Stiamo dando di tutto per dargli una mano. Entrambi i piloti vanno motivati, anche in ottica costruttori. Ad esempio, guardando la Red Bull, Perez si è perso. Siamo stati bravi a stare vicini a Carlos nel suo momento difficile, ed è anche merito suo aver reagito; siamo contenti di avere due piloti lì a lottare per il miglior risultato. Tutti i piloti hanno bisogno di sentire la fiducia, che la squadra è con loro. Vanno motivati, aiutati a trovare la fiducia che a queste velocità fa la differenza, a trovare quel decimo in più. A volte anche strigliati, ma per il loro bene. Gli sfoghi in team radio? In quel momento ti fanno arrabbiare. Io cerco di contenermi al muretto, ma poi in privato li riprendo”.

SportFace