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“Non sono così irresponsabile dal sostenere una candidatura senza governo. E’ un ipotesi che non voglio nemmeno prendere in considerazione. Comunque i segnali che arrivano dalle istituzioni sono quelli che si cercherà di tutto per fare un governo”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni Giovanni Malagò riferendosi alla possibile candidatura dell’Italia per le Olimpiadi invernali del 2026. “Siamo in una fase di dialogo, non deve assolutamente influenzare quel trattino che c’è tra la parola Milano e Torino. Milano può fare una candidatura insieme a Torino o viceversa oppure possono candidarsi per conto proprio: ci sono due tipi di opportunità – prosegue il numero uno dello sport italiano nella conferenza stampa dopo la riunione della Giunta Nazionale Coni tenutasi a Roma – Poi si è aggiunta Cortina, nei prossimi giorni incontrerò le varie persone con cui sono in rapporti molto buoni. Vedrò nuovamente anche il Cio per il quale noi siamo sempre un’anomalia: gli altri sono in sei, noi siamo in tre“.
Malagò ha poi ribadito di non aver preso alcuna posizione: “Io non sono tifoso di niente – ha sottolineato -Tra l’altro tutto questo discorso ha senso soltanto se nella sessione di Buenos Aires, il prossimo ottobre, verrà portata una modifica alla carta olimpica (al momento il Paese che ospita la sessione del Cio, come avverrà per l’Italia con Milano nel 2019, non può candidare una propria città per l’organizzazione dei Giochi Olimpici che verranno assegnati nella stessa sessione, ndr). Questo discorso dovrebbe interessare il Cio in generale, mi sembra una cosa di buon senso: ovviamente per l’eventuale candidatura dell’Italia ai Giochi Olimpici del 2026, la modifica della carta olimpica sarebbe un bel segnale”.