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Una corsa giovane che è già diventata una classica. Lo si intuisce già leggendo il suo albo d’oro e i nomi di prestigio che sono incisi nella memoria collettiva degli appassionati delle Strade Bianche. La manifestazione si disputa per la prima volta a livello professionistico nel 2007, con il nome di Monte Paschi Eroica, sugli echi della corsa per cicloamatori che veniva organizzata dal 1997 a partire da un’idea di Giancarlo Brocci. Il primo ad alzare le braccia in Piazza del Campo è il russo Aleksandr Kolobnev (che allora militava nella CSC Tiscali), autore di una prestazione maiuscola e a un’azione in solitaria negli ultimi 40 chilometri.
L’anno dopo fu la prima delle tre volte di Fabian Cancellara. Lo svizzero, con la sua tripletta, è l’unico corridore a poter vedere stampato il proprio nome su uno dei tratti di sterrato delle Strade Bianche (il sesto). Caratteristica della corsa, infatti, è quella di riservare questo onore ai suoi più grandi interpreti. Spartacus riuscì a imporsi anche nel 2012 e nel 2016, una delle sue ultime vittorie da professionista prima del ritiro post-Olimpiade di Rio de Janeiro.
Tra i vincitori delle Strade Bianche, possiamo ricordare anche Thomas Lövkvist, Maksim Iglinskij e Philippe Gilbert, tutti tra il 2009 e il 2011, quando la corsa poteva fregiarsi ancora dello sponsor della Banca Monte Paschi di Siena. Per la prima vittoria di un italiano, bisogna aspettare il 2013 con la sorprendente affermazione di un Moreno Moser agli albori della sua carriera. Una sorta di segno delle stelle per un predestinato di questo sport.
Prima dell’ultima affermazione di Cancellara dello scorso anno, il successo è arrivato anche per il polacco Michał Kwiatkowski e per il ceco Zdeněk Štybar. Si attende ancora il primo acuto del campione del mondo Peter Sagan, due volte secondo sull’arrivo di Siena nel 2013 e nel 2014.
Per gli italiani, oltre alla vittoria di Moser, tanti piazzamenti di prestigio: Alessandro Ballan riuscì ad arrivare due volte secondo nel 2008 e nel 2011, mentre vantano un terzo posto sugli sterrati toscani anche Damiano Cunego (2011), Oscar Gatto (2012), Rinaldo Nocentini (2013) e Gianluca Brambilla (2016).