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“Vorrei dire tante tante cose in questo momento ma preferisco godermi ogni singola emozione di quello che chiude un capitolo così importante della mia vita. Con il passare dei giorni e del tempo avrò la possibilità di raccontare tutti quelli che sono stati i momenti più belli e brutti della mia carriera sportiva professionistica”. Con queste parole comincia il lungo post con cui Fabio Aru ha annunciato, tramite il proprio profilo Instagram, il ritiro dal ciclismo professionistico al termine della Vuelta, dove gareggerà per il team sudafricano Qhubeka NextHash.
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“E ad oggi nonostante sia qui a comunicarvi questa scelta importante della mia vita posso gridare a gran voce che amo il ciclismo, amo ancor di più andare in bici, amo allenarmi e non ho nessuna intenzione di lasciarla in garage. Ma come tutti gli inizi c’è sempre una fine. Da quel lontano 5 maggio 2005 sono stato immerso in un sogno e viaggiato a 1000 all’ora; non rimpiango niente, anzi rifarei tutto, e con l’esperienza che ho adesso lo farei ancora meglio. La Vuelta sarà la mia ultima gara da ciclista professionista. Sono molto orgoglioso di ciò che ho fatto ma essendo un gran testardo avrei voluto fare tanto di più. Una cosa però è certa: ho dato tutto me stesso, sino all’ultima goccia di sudore e lo darò nelle prossime tre settimane”, ha proseguito il classe ’90.
Che ora si dedicherà alla famiglia: “Ora è giunto il momento di godermi un nuovo capitolo della mia vita, accanto alla mia famiglia. Per i ringraziamenti ci sarà tempo i prossimi giorni ma un grazie speciale va a chi mi ha permesso con grandissimi sacrifici di diventare quello che sono. Mia mamma Antonella, mio papà Alessandro e la mia compagna Valentina che mi ha regalato il dono più grande che potessi desiderare , la nostra piccola Ginevra. Grazie per esserci sempre. Vi voglio bene”. Di seguito, il post originale con il testo integrale del messaggio.
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