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Nel Gp di Harelbeke di ciclismo, corsa che si può definire come un mini giro delle Fiandre, la vittoria va a Greg Van Avermaet, che vince di mezza ruota sull’ex campione del mondo, mentre al terzo posto si piazza un altro belga, Oliver Naesen.Primo degli italiani è Sonny Colbrelli, che si piazza al settimo posto.
La sessantesima edizione dell’E3 Harelbeke (201,6 km), classica belga che si può definire come un piccolo giro delle Fiandre, parte alle 12.22 proprio dal paesino di Harelbeke, e vede nei primi chilometri di corsa grande nervosismo e ritmi subito molto elevati, che causano così alcune cadute per corridori di Astana e Dimension Data, i quali riescono a ripartire senza problemi. In molti provano ed evadere dal gruppo, ma le altissime velocità rendono difficile ogni tentativo di fuga ed anche dopo il primo muro di Kattenberg il gruppo rimane compatto.
Nel frattempo continuano ad esserci problemi meccanici e cadute, una delle quali costringe Tony Gallopin (Lotto Soudal) al ritiro per problemi al polso.
Successivamente ci provano in 4: Kenneth Van Rooy (Sport Vlaanderen-Baloise), Jesper Asselman (Roompot Oranje Peloton), Nans Peters (Ag2r-LaMondiale) e Pieter Van Speybroeck (Wanty-Groupe Gobert), ma dopo appena 1 km il gruppo annulla e così ci provano Ryan Mullen (Cannondale-Drapac) e Berden de Vries (Roompot- Nederlandse), ma anche per i due nuovi attaccanti il tentativo dura poche centinaia di metri. Dopo circa 90 chilometri nasce finalmente la fuga del giorno, composta da Alexis Gougeard (Ag2r-LaMondiale), Laurens de Vreese (Astana), David Per (Bahrain Merida), Christope Masson (WB Veranclassic) e Taco Van der Hoorn (Roompot), all’inseguimento dei quali si lancia Dries de Bondt (Verandas Willems), seguito successivamente da Mickael Delage (FDJ) e Tom van Asbroeck (Cannondale Drapac).
I battistrada guadagnano rapidamente sul gruppo, ed all’altezza del Oude Kruisberg hanno 1 minuto di vantaggio su de Bondt, 2 su Delage e van Asbroeck e 3 sul gruppo, guidato da Quickstep e Trek Segafredo.
La testa della corsa continua a guadagnare, arrivando fino a un vantaggio di 4’40’’ sul muro di Knockteberg; mentre nel gruppo avviene un’ulteriore caduta, che costringe Dayer Quintana (Movistar) al ritiro, seguita poco dopo da una di Alexei Lutsenko (Astana).
Il gruppo inizia poi a recuperare sui fuggitivi, dato l’avvicinarsi di uno dei muri più difficil, il Taaienberg, sul quale accelera Tom Boonen subito seguito da Daniel Oss, Peter Sagan, John Degenkolb, Jasper Stuyven e Philippe Gilbert.
Dopo lo scollinamento rimangono davanti una ventina di corridori, tra cui tutti i principali favoriti che a 67 km dalla conclusione hanno solo 1’50’’ da recuperare sui battistrada.
Accelera poi Philippe Gilbert, che crea un gruppetto di circa 10 unità con Greg Van Avermaet, Luke Durbridge ed Oliver Naesen, raggiunti poco dopo da Sep Vanmarcke, ma non da Peter Sagan.
Il muro successivo è quello di Eikenberg, dove il gruppo Van Avermaet-Gilbert guadagna ancora sul gruppo Sagan e si ricongiunge ai battistrada.
In testa alla corsa sono dunque ora in 15, che hanno 46 secondi sul gruppo tirato ora dalla Bora Hansgrohe di Peter Sagan, il quale capisce che questa azione sta diventando molto pericolosa.
Proprio il campione del mondo si muove sul settore di Stationsberg insieme a Tony Martin ma Niki Terpstra riesce a chiudere sui due e annulla questo tentativo; ci prova poi John Degenkolb ma il risultato è lo stesso con la Quickstep che in questo momento sembra avere il completo controllo della corsa, chiudendo ogni tentativo nel gruppo inseguitore.
I fuggitivi continuano a guadagnare e a 50 km dal traguardo hanno ben 1 minuto sul gruppo, dove nessuna squadra riesce a prendere in mano la situazione per guidare l’inseguimento, soprattutto grazie ad un grandissimo lavoro di Quickstep e BMC, che rompono i campi in maniera egregia.
Ai 41 km dal traguardo avviene una caduta che coinvolge Oscar Gatto e Peter Sagan che deve dunque dire addio a ogni speranza di vittoria, proprio mentre i battistrada giungono sul Paterberg, dove si muove ancora un incredibile Philippe Gilbert seguito prontamente da Greg Van Avermaet. Il muro successivo al Paterberg è il vecchio Kvaremount (al Fiandre l’ordine sarà inverso) dove dalla testa della corsa si stacca Sep Vanmarcke (rimangono dunque in 3), mentre nel gruppo si muove la coppia Trek John Degenkolb-Fabio Felline, quando ormai il distacco tra i due gruppi è di 1’20’’.
I 3 fuggitivi affrontano poi il penultimo muro, quello di Kamlemelkbeekstraat, dove non avviene nessun attacco, con il vantaggio sul gruppo che continua ad essere di 1’20’’.
Il gruppo riprende poi Vanmarcke e De Vreese, ma poco dopo si rialza definitivamente e il vantaggio dei fuggitivi impenna ad 1’55’’. I 3 corridori belgi affrontano ai meno 19 km l’ultimo muro di Tiegemberg, dove attacca prepotentemente Philippe Gilbert, seguito subito da Greg Van Avermaet, mentre fatica Oliver Naesen, il quale si stacca sul muro ma riesce a rientrare sui due connazionali poco dopo.
Dopo l’ultimo muro i tre collaborano ancora bene insieme fino agli ultimi 2 chilometri, quando iniziano a guardarsi in vista della volata finale.
I tre entrano nell’ultimo chilometro con Gilbert in prima posizione, seguito da Van Avermaet e Naesen, il quale ai 250 metri è il primo a partire e rimane davanti fino ai 50 metri, quando si pianta e viene superato da Van Avermaet che riesce a tenere sulla rimonta di Gilbert. Grandissima vittoria per il campione olimpico, la prima qui ad Harelbeke nella sua carriera, che manda un fortissimo segnale a tutti rivali per il prossimo Giro delle Fiandre.