[the_ad id=”10725″]
Dopo l’euforia per la vittoria casalinga contro la capolista Juventus, per Vincenzo Montella e il suo Milan è già tempo di pensare alla prossima sfida con il Genoa: martedì sera (ore 20.45) i rossoneri scenderanno in campo a Marassi e troveranno una squadra di casa con il morale diametralmente opposto dopo la sconfitta nel derby con la Sampdoria. Il tecnico campano però non ci pensa nemmeno a sottovalutare l’avversario.
“Lo stato d’animo è diverso, è vero – ammette l’Areoplanino – Ma tatticamente loro sono una squadra equivoca, se non prepari bene la partita finisci per andare in difficoltà . Inoltre ci vorrà una grande condizione fisica, visto che i rossoblù cercano molto i duelli. Proveremo a far valere la nostra superiorità tecnica“. Poi annuncia un po’ di turnover: “L’idea è di cambiarne uno per reparto. Locatelli? È giovane, se non recupera lui…Niang arrabbiato per il cambio? C’è stato un equivoco, credevo che lo staff medico mi avesse suggerito la sostituzione. In ogni caso era all’80% e non potevo lasciarlo in campo“.
Tornando alla vittoria sulla Juventus e a un’eventuale corsa per il titolo: “Ci farà crescere in autostima questa partita, però non voglio sentire parlare di Scudetto: la Juve è invincibile anche quest’anno e il nostro obiettivo annunciato è quello di tornare in Europa: vedremo a fine anno quale sarà . Se vinciamo con il Genoa saremo primi per una notte? Giuro che non ci ho nemmeno pensato…”.
Sul gol annullato a Pjanic l’Areoplanino ha le idee chiara: “Quando parte la palla Donnarumma si avvicina alla traiettoria e il movimento di Benatia lo fa interrompere. Poi arriva Bonucci in posizione regolare, ma il mio portiere ha tentennato a causa di Benatia che era in fuorigioco. Si tratta di episodi al limite, per i quali non basta nemmeno la tecnologia“.
Sul Milan dei giovani: “I ragazzi vanno sostenuti e devono mantenere una buona dose di spensieratezza. Sono persone a posto, con dei valori e famiglie solide alle spalle. Il successo spesso. Se ho sentito Berlusconi? No, ma voglio concludere con un aneddoto. Quando andai la prima volta a cena da lui mi fece prendere appunti sulla formazione dei suoi sogni e c’erano solo italiani e giovanissimi, oriundi compresi e qualcuno nuovo… È stato un preveggente“, conclude sorridendo Montella.