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“In poco più di due mesi di attività , la classe arbitrale è stata vittima di diciannove episodi di violenza. Otto casi di grave violenza fisica hanno portato i nostri associati a dover ricorrere alle cure ospedaliere. Un bollettino di guerra che ha coinvolto la Serie A femminile e gli Under 17, passando per i vari campionati dilettantistici. C’è la necessità di avere di pene più severe, per scoraggiare chi non rispetta la figura di giovani e meno giovani, di ragazzi e ragazze. Senza arbitri, il pallone si fermerebbe. Non dimentichiamolo mai, dobbiamo proteggerli”. Questa è l’analisi di Alfredo Trentalange, presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, intervenuto a Coverciano nel contesto dell’Assemblea organizzativa e tecnica dei presidenti di sezione. Trentalange ha trattato il delicato argomento della violenza sui direttori di gara, valutandolo inaccettabile e tentando di trovare soluzioni ai misfatti. Parole significative del numero dell’Aia, convinto che la situazione possa mutare in positivo.
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