Serie A

Stadio Roma a Pietralata, c’è il via libera della commissione Patrimonio

Dan e Ryan Friedkin
Dan e Ryan Friedkin - Foto LiveMedia/Fabrizio Corradetti

Arriva il via libera della commissione Patrimonio di Roma Capitale sulla delibera sul pubblico interesse per lo Stadio della Roma a Pietralata, con 8 favorevoli; tre consiglieri di opposizione non hanno partecipato alla votazione, riservandosi per il dibattito in Aula. All’appello manca solo la commissione Lavori pubblici, che dovrebbe esprimere domani il suo parere. La fase successiva sarà il lavoro in Assemblea capitolina. “Abbiamo ottenuto – le parole del presidente della commissione Yuri Trombetti (Pd) – che il progetto definitivo torni all’Assemblea capitolina perché verifichi che le prescrizioni contenute nella delibera siano state osservate. È noto che verrà presentato in Aula un maxi-emendamento con prescrizioni sulla mobilità, sui parcheggi con soluzioni che si attestano sul 30-40% delle presenze, e sull’acustica, soprattutto per l’ospedale Pertini”. Trombetti ha parlato di “gestione organica di un’area che deve integrare uno spazio per l’Università, uno spazio per i rifugiati e poi il Technopolo. Se riuscissimo a evitare l’esproprio delle tre case che insistono nell’area e che non sono funzionali al progetto sarebbe meglio… Io capisco molto il problema di chi vive lì”. Comunque, ha aggiunto, “sono tutte oggetto di condono ritirato ma stiamo aspettando gli approfondimenti da parte dell’Urbanistica”.

C’è poi, ha ricordato, la segnalazione “della Soprintendenza archeologica che ha posto l’attenzione sul fatto che potrebbero esserci resti importanti, e ci sarà un approfondimento successivo”. Effettivamente, nel suo parere sullo studio di fattibilità dello stadio (che dovrebbe avere capienza di 55.000 posti estendibile a 62.000), la Soprintendenza area fece notare che l’area “occupata dalla sagoma dello stadio non sembra essere mai stata oggetto di indagini archeologiche specifiche e risulta relativamente vicina ai resti di una villa di età primo-imperiale, una cisterna, un castellum aquae, parte di un tracciato viario e alcune tombe” e che “in virtù delle presenze attestate, data anche la parzialità delle indagini, l’area posta a sud dei resti” deve “essere considerata a rischio archeologico medio-alto”.

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