Serie A

Serie A, in archivio la ventesima giornata: altro stop per l’Inter, volano Lazio e Juve

Attraversato pienamente il girone d’andata, il terzo weekend di Serie A del 2020 è stato quello della prima giornata di ritorno. Un fine settimana con tanti spunti, caratterizzato ancora una volta dal duello a distanza tra Juventus ed Inter. Ebbene se sul campo le prestazioni di bianconeri e nerazzurri non sono state così divergenti, nel risultato i primi hanno raccolto una vittoria, mentre i secondi no. A Lecce l’Inter ha fatto ancora una volta i conti con i propri limiti strutturali, imposti da una condizione non eccellente da parte di alcuni interpreti. Guardando alla parte decisiva della stagione è ovvio che Conte abbia bisogno di una mano dal calciomercato – e la mano è arrivata, nei nomi di Ashley Young e Moses. Ma quello che più di tutto servirebbe al Biscione è proprio un nome alla Eriksen, un giocatore in grado di risolvere le partite anche con giocate di pura classe, oltre che come parte di un sistema che funziona benissimo.

Un giocatore come Cristiano Ronaldo, che in Italia ce l’ha solo la Juve e che anche col Parma è stato decisivo. Il rendimento del portoghese non è più una sorpresa ed è un altro dei meriti di Sarri nella valorizzazione dei propri giocatori come singoli. Ciò che sorprende è invece la clamorosa discontinuità tra prestazioni eccellenti e mediocri dei campioni d’Italia. La Signora continua da qualche mese ormai a rimanere nel mezzo tra il definitivo salto di qualità che tutti si aspettano e questo momento di transizione, in cui è ovvio che qualcosa stia cambiando (e sia già cambiato) rispetto agli ultimi anni, ma non è qualcosa di necessariamente meglio (o di tanto meglio) rispetto alla “vecchia” Juve. Il successo sul Parma non cambia questo scenario, mentre già il confronto col Napoli di settimana prossima sarà un banco di prova più intrigante.

E intanto virtualmente alle spalle della Juve ci va la Lazio, due punti sotto all’Inter in classifica ma con una partita da recuperare. Col 5-1 rifilato alla Sampdoria sono diventate 11 le vittorie consecutive dei biancocelesti, la mina vagante della stagione in ottica Scudetto. La macchina di Inzaghi ormai dà la sensazione di non fermarsi più e, come diciamo da settimane, dovrà confermarsi sulla continuità fino alla fase decisiva della stagione. Per ora ci sta riuscendo alla grande, ma occhio sul piano psicologico al derby di settimana prossima. La Roma è una squadra sempre scomoda, che peraltro si è ripresa battendo agevolmente il Genoa, e sicuramente darà filo da torcere ai più in forma del campionato.

La prima grande sorpresa del girone di ritorno è stato invece lo scivolone dell’Atalanta, che nell’arco di pochi giorni è stata eliminata dalla Coppa Italia e ha perso il quarto posto. I nerazzurri archiviano oggi una brutta sconfitta contro la SPAL, in cui hanno dimostrato ancora una volta tutte quelle fragilità che li distanziano ad esempio dal rendimento che sta tenendo in questi mesi la Lazio. Nulla è compromesso in ottica Champions ma Gasperini forse dovrà rimettere qualcosa a posto, considerando anche che l’innesto di Caldara finora non ha portato grossi miglioramenti sul piano difensivo. Il successo a Bergamo invece è stato un segnale importante per Semplici e la sua SPAL, che rilancia alla grande le proprie quotazioni in ottica salvezza recuperando punti pesanti su Samp, Genoa e Brescia.

Volendo si può parlare di sorpresa anche in riferimento al Milan, non tanto per il risultato ottenuto ai danni dell’Udinese, quanto per il modo per cui è arrivato. Finalmente è stato un Milan di carattere, che ha creduto nel proprio piano di gioco e ha affrontato le palesi difficoltà della partita con coraggio, riuscendo a venirne fuori. I friulani venivano da tre vittorie consecutive e al posto dei rossoneri probabilmente qualsiasi squadra avrebbe avuto dei problemi: problemi che col nuovo 4-4-2 elaborato da Pioli finalmente il Diavolo sente di poter superare. I punti che separano il Milan dal suo teorico obiettivo stagionale, la qualificazione alla Champions League, sono dieci: non tantissimi ma comunque troppi per iniziare a fare calcoli. Prima di tutto i milanesi dovranno mostrare continuità e, nel caso, accontentarsi di un’Europa League comunque non scontata per come si era messa la stagione a un certo punto.

A proposito di pretendenti all’Europa è impossibile non fare un cenno anche sul decaduto Napoli, sconfitto sabato sera da una Fiorentina al contrario risvegliata. La situazione degli azzurri l’abbiamo analizzata più volte e rimane sempre la stessa: è una squadra che continua a non avere serenità in campo, che non riesce a superare la difficoltà di un ambiente ostile. Qualche segnale qua e là arriva, ed oggettivamente i ragazzi di Gattuso non hanno nemmeno la fortuna dalla loro di recente (il Napoli è la seconda squadra in Europa per legni colpiti) – ma il crollo continua ad essere troppo brutto per essere giustificabile, troppo brutto per essere vero. Solo da dei risultati positivi potrà ripartire la stagione partenopea: e c’è da considerare che i prossimi avversari saranno Lazio (stasera in Coppa Italia) e Juventus. Buona fortuna a Gattuso.

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