[the_ad id=”10725″]
A conoscerlo a fondo il calcio, così come la vita, può regalare lezioni da tenere bene a mente. “I gol non si contano, ma si pesano”, recita un detto particolarmente in voga tra i bomber, quelli di un tempo, con gli scarpini tinta unita e il killer instinct più sviluppato dell’olfatto, usato esclusivamente per fiutare le occasioni da gol. Veri e propri rapaci d’area in grado di decidere le sorti della propria squadra, uomini che vivono per vedere la rete gonfiarsi correndo a braccia aperte a raccogliere le urla di gioia dei propri tifosi e le lacrime di quelli avversari.
HIGUAIN, IL RE DEI BOMBER – La Serie A 2016/17 ha chiuso i battenti e con essa sono arrivati i verdetti: un campionato dominato dalla Juventus che, nonostante qualche intoppo nelle ultime giornate, è riuscita a portare il sesto scudetto consecutivo a Torino, con Roma e Napoli alle sue spalle dopo un torneo giocato a livelli decisamente alti, come dimostra il record di punti ottenuti da entrambe: mai le due squadre erano riuscite ad arrivare così in alto. A trascinare le fantastiche tre del campionato italiano altrettanti bomber: Gonzalo Higuain, Edin Dzeko e Dries Mertens. A laurearsi capocannoniere è stato il bosniaco della Roma con 29 reti, appena una in più del belga di Napoli che, a sua volta, si è preso la soddisfazione di chiudere davanti all’ex idolo del San Paolo, fermo a 24 totali. Ma è qui che ritorna il motto dei bomber, quel “i gol non si contano, ma si pesano” che fa la differenza tra la vittoria e la sconfitta: perché la rete è gioia, gloria personale e, nella maggior parte dei casi, esaltazione della manovra del collettivo, ma serve a poco se non determina il risultato.
Tra gli attaccanti che hanno fatto più di 20 gol in questa stagione quello che è risultato più decisivo, ossia colui che ha portato più punti alla propria squadra, è stato proprio Gonzalo Higuain: l’argentino, con le sue 24 reti, ha permesso alla Juventus di portare a casa ben 31 punti – più di Palermo e Pescara – sui 91 totali con i quali i bianconeri si sono aggiudicati lo scudetto. Tra i tre bomber che si sono giocati il tricolore, infatti, quello della Vecchia Signora ha messo a segno più reti decisive: i gol di Dzeko, infatti, hanno fruttato alla Roma solo 22 punti sugli 87 totali mentre ancora meno decisivo è stato Mertens capace di portare al Napoli solo 17 punti sugli 86 totali.
Per stabilire quando una rete è decisiva o meno, c’è una partita che chiarisce bene il metodo utilizzato e si tratta di Napoli-Torino 5-3: nel match in questione il belga mette a segno un poker eccezionale, quasi irripetibile nella storia di un attaccante. Il gol determinante, però, è il quarto segnato da Chiriches, perché le prime tre reti di Mertens sono “annullate” dagli altrettanti gol della squadra granata mentre la quarta, che chiude il match e fissa il punteggio, non indirizza la squadra partenopea verso i tre punti (che sarebbero arrivati anche senza il suo gol).
IMMOBILE, IL PIÙ DECISIVO TRA GLI ITALIANI – La Serie A 2016-17, però, ha visto altri tre attaccanti chiudere sopra i 20 gol stagionali: si tratta di Ciro Immobile, Andrea Belotti e Mauro Icardi. Se l’argentino è una certezza in fatto di reti, gli altri due rappresentano una sorpresa visto che il napoletano era reduce dalle delusioni di Dortmund e Siviglia mentre per il granata, che pure aveva dato segnali di miglioramento, nessuno si sarebbe aspettato un rendimento simile. A segnare di più è stato proprio quest’ultimo con 26 reti, vincendo anche il derby torinese con Higuain, ma il più decisivo è stato proprio l’attaccante laziale: i suoi 23 gol, infatti, hanno fruttato alla Lazio ben 22 punti – tanti quanti Dzeko che però ha segnato ben 6 reti in più – sui 70 finali con cui la squadra di Simone Inzaghi è riuscita a qualificarsi alla prossima edizione dell’Europa League. Dietro di lui, insieme a Mertens, c’è Icardi: per l’argentino 24 gol utili a portare nelle casse dell’Inter 17 punti sui 62 totali. A chiudere la classifica dei bomber più decisivi, poi, c’è Andrea Belotti, l’italiano che ha segnato più reti in campionato, che però hanno fruttato solo 16 punti sui 53 raccolti dalla squadra di Sinisa Mihajlovic. Perché nel calcio, così come la vita, l’essenziale difficilmente è visibile agli occhi e le reti, così come le gioie, “non si contano, ma si pesano”. I veri bomber lo sanno, e forse l’han sempre saputo.