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Serie A, 12ᵃ giornata: Fiorentina-Sampdoria 1-1, le pagelle

Luis Muriel - Sampdoria 2015/2016 - fotomenis.it

Allo stadio Franchi di Firenze, Fiorentina e Sampdoria pareggiano 1-1 in uno dei due anticipi delle 18 della 12esima giornata di Serie A. Al gol di Federico Bernardeschi nel primo tempo risponde il colpo di testa di Luis Muriel nella ripresa.

FIORENTINA

Tatarusanu 6
Primo tempo inoperoso. Quagliarella decide di sporcargli i guanti ad inizio ripresa. Muriel decide improvvisamente di batterlo, con un anticipo di testa, su cui il portiere viola non può nulla. Nega la vittoria alla Sampdoria, con una meravigliosa parata su Praet al 94esimo.

Tomovic 5
Della retroguardia a 3 di Sousa, è il giocatore che va maggiormente in difficoltà con la palla tra i piedi. Più a suo agio quando deve difendere a 3, che non quando deve scalare come terzino destro, nella difesa a 4, avendo più campo da coprire alle proprie spalle.

Gonzalo 5.5
Pericoloso ogni qualvolta si affaccia nella metà campo doriana, calciando dalla distanza o colpendo di testa su calcio piazzato. Muriel lo brucia sul cross di Regini, sporcando la sua prestazione, perfetta fino a quel momento.

Astori 6
Non lascia a Quagliarella neppure lo spazio per respirare. Mette lo zampino nel vantaggio di Bernardeschi, sfiorando il tiro-cross dell’esterno, che inganna Puggioni. Il migliore dei suoi, difensivamente parlando.

Tello 5.5
Costante spina nel fianco della retroguardia doriana. Fa pesare la differenza di passo rispetto ai difensori blucerchiati. Peccato non prenda la porta neanche per sbaglio. (65’ Chiesa 5 dicono sia un predestinato e il nostro calcio ne avrebbe bisogno. In questo match non tocca però neanche mezza palla in 35 minuti)

Badelj 5.5
Metronomo del centrocampo viola insieme a Borja. Rispetto allo spagnolo, da anche una grande mano in fase di riconquista della sfera. Perde il volante dell’automobile viola nel secondo tempo, venendo sommerso dal centrocampo doriano. (71’ Carlos Sanchez 4.5 entra per dare fluidità alla manovra; sono più le palle perse che non quelle recapitate ai propri compagni. Superficiale)

Borja Valero 5.5
Dipinge calcio con il pallone tra i piedi. Controlli e passaggi degni di Don Andrés Iniesta. Con il passare degli anni ha perso però il cambio di passo, che lo avrebbe reso un giocatore top a livello mondiale. Cala, e di molto, con il passare dei minuti. Colpevolmente assente nel secondo tempo.

Milic 6
Alfiere tattico di Sousa, che lo utilizza per cambiare lo schieramento difensivo della propria squadra. Gioca più alto nel primo tempo, quando la viola si schiera con la difesa a 3, più basso quando rientra dagli spogliatoi con una retroguardia a 4 uomini. In costante proiezione offensiva, la manovra viola si sviluppa sempre sulla fascia di sua competenza. (87’ Vecino SV)

Ilicic 5
Gli spunti offensivi della Fiorentina vengono tutti dai piedi di Josip. Ha un grave problema, però, tira quando deve passare il pallone, e lo passa quando deve cercare lo specchio della porta. Entra nel tabellino per l’assist a Bernardeschi, ma è comunque troppo poco per le occasioni ed i palloni passati tra i piedi del numero 72. Spesso irritante.

Kalinic 5
Prototipo dell’attaccante moderno. Fa a sportellate, difende palla e la allarga sugli esterni. Utile anche se non trova il goal. Sbaglia spesso l’ultimo passaggio, insistendo in improbabili 1 vs 1, o con suggerimenti fuori misura. Irritante nel secondo tempo, in cui toccherà si o no tre palloni.

Bernardeschi 6
Durante un primo tempo assolutamente sottotono, ha il merito di trovare la rete del vantaggio viola, con un tiro-cross quasi casuale, che Puggioni lascia sfilare in rete. Esulta, e poi decide di tornare nell’abisso dell’anonimato.

All. Sousa 5.5
La Fiorentina va a 2000 all’ora nel primo tempo, mettendo sotto la Sampdoria. Ha però il demerito di non capitalizzare le occasioni che crea, lasciando la Sampdoria ancora in vita, senza azzannare la preda quando potrebbe. Cala terribilmente nel secondo tempo, probabilmente anche per colpa dell’impegno infrasettimanale in Europe League.

 

SAMPDORIA

Puggioni 6
Si fa ipnotizzare dal velo di Astori, lasciando entrare nella propria porta un tiro-cross lentissimo di Bernardeschi, che fa 1-0. Si fa perdonare con una straordinaria parata a mano aperta, su colpo di testa del solito Gonzalo. Altra frustata di testa, stavolta di Astori, stessa risposta del portiere blucerchiato “Non si passa”.

Sala 6
Dei 4 doriani impegnati a difendere la porta di Puggioni, è l’unico a considerare il pallone uno strumento per offendere, e non un oggetto da calciare il più lontano possibile da sé. Termina la sua buona partita per infortunio, come spesso gli accade. (71’ Pereira 6 – tiene a bada Milic, il più vispo dell’undici fiorentino)

Silvestre 6.5
Parafrasando Dante “Non ragioniam di loro, ma guarda e spazza”. Straordinariamente solido.

Skriniar 6
Regge in fase difensiva, ma non gli si chieda di impostare. Ogni pallone che passa tra i suoi piedi, viene immediatemente spedito in tribuna, senza troppi convenevoli.

Regini 6.5
Impreziosisce la sua partita, fino a quel momento piuttosto ordinata, con il cross che Luis Muriel converte nel goal del pareggio.

Linetty 5.5
Troppo timido nella metà campo viola, più preoccupato di difendere su Borja, che non ad offendere, come i suoi piedi e la sua classe richiederebbero. (46’ Praet 6.5 – regala classe e imprevedibilità alla manovra blucerchiata, consentendo alla Samp di attaccare con costanza e con coraggio. Sfiora l’1-2 al 94esimo)

Torreira 6.5
Primo teorema di Giampaolo: ogni pallone giocato dalla Doria deve necessariamente passare per i piedi di Lucas Torreira. Cuore pulsante e mente della Samp.

Barreto 6
Se Torreira è la mente, Barreto è il bodyguard, che lo protegge dai “malvagi” intrusori di viola vestiti. Cacciatore di palloni.

Bruno Fernandes 5
Sembra sempre sul punto di creare qualcosa di meraviglioso, ma puntualmente ogni sua azione svanisce nel nulla. 

Muriel 7.5
La differenza di passo, rispetto a gran parte della Serie A, unita ad una classe straordinaria, dovrebbero permettergli di dominare le partite. La mancanza di personalità e il fisico da calciatore amatoriale, lo rendono spesso troppo anonimo. Si sveglia improvvisamente nel secondo tempo, mettendo in perenne difficoltà la Fiorentina. Stupendo l’anticipo di testa (EH? Muriel che colpisce di testa?) con cui buca Tatarusanu e porta la partita sull’1-1. Giocasse sempre così, lo vedremmo scambiarsi il pallone con Messi e Neymar al Camp Nou. Fulmine (83’ Budimir SV)

Quagliarella 6.5
Il più costante dell’attacco doriano. Non ha la classe straordinaria di Muriel, che gli permetterebbe di vincere le partite da solo, ma l’esperienza e la tenacia, gli permettono di non deludere quasi mai.

All. Giampaolo 6.5
Uno dei migliori allenatori nel panorama italiano. La sua Doria ha il merito di reggere le sortite offensive viola senza capitolare, per poi cambiare ritmo e livello della pressione, sfruttando il calo fisico della Fiorentina. Agguanta il pareggio e non lo molla più, rischiando anche di vincere la partita.

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