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“Perché ho detto sì alla Salernitana e al presidente Iervolino? La risposta si troverà nel tempo perché il personaggio Iervolino presto lo conoscerà il calcio, lo conoscerà l’Italia intera perché è un vulcano di idee, di propositi. Io l’ho definito con una sorta di ossimoro: un visionario pragmatico”. Ecco le parole di Walter Sabatini, Intervistato da ‘Dribbling’ in onda su RaiDue, dove ha spiegato il perché ha deciso di accettare l’offerta del nuovo proprietario della Salernitana: “Credo che quando arriverà Iervolino in Lega sarà una bomba atomica perché lui è un’idea in movimento, è una scelta veramente di alto profilo culturale e di conoscenza di grande livello. Io cerco sempre di allontanarmi anche dal posto dove mi trovo bene. Ma questa volta spero di fare una deroga perché questo è un posto meraviglioso con una luce incredibile, quindi spero di fermarmi un pochino di più”.
Sabatini ha poi parlato delle sue esperienze passate: “Rammarico, moltissimo. Io non sono di quelli che dicono se tornassi indietro rifarei tutto. Io se tornassi indietro rifarei quasi niente di quello che ho fatto. Fatto salvo che la mia è stata una carriera molto importante. C’è stato un campione che ho gestito più facilmente? Paradossalmente Totti e De Rossi, due campioni incommensurabili che si gestivano da soli, ovviamente tenendo presente quello che rappresenta Roma per giocatori di Roma di quel livello. Però erano giocatori meravigliosi anche nei comportamenti. Totti? Lì non ho avuto la sensibilità. Quando gli consigliavo di smettere, gli dicevo: ‘smetti Francesco, non aspettare di cadere da solo sulla palla, smetti quando sei ancora il più forte di tutti’. Ero convintissimo di ciò che dicevo, però non avevo tenuto presente che in Totti c’era ancora la gioia vera, la gioia del bambino di giocare a calcio, quindi non è possibile che io non abbia avuto la sensibilità di capirlo”.
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