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Milan e Juventus si annullano e si accontentano del pareggio, sorridono le rivali

Massimiliano Allegri
Massimiliano Allegri - Foto Antonio Fraioli

Nel segno della prudenza. Un leit-motiv di tutta la ventitreesima giornata, nella desolazione dei 5.000 spettatori allo stadio, con ben tre 0-0 in un colpo solo e in generale partite non esaltanti. Anche Milan e Juventus si iscrivono alla festa del non gol e arriva il risultato a occhiali pure nella partita che sembrava poterci regalare una battaglia vera per svoltare la stagione. I rossoneri, d’altronde, volevano rialzare dall’incredibile sconfitta contro lo Spezia, mentre i bianconeri dare continuità all’ottimo momento che dura ormai da mesi. Niente da fare, però, due squadre un po’ spuntate che preferiscono non rischiare di perdere piuttosto che inseguire la vittoria. E poi su un campo di patate e con una cornice di pubblico da lockdown, poteva essere una logica conseguenza.

E lo è stato. Una Juventus che ha provato a colpire in contropiede ma che ha peccato in precisione, con un Dybala propositivo ma spesso inconcludente, Morata incapace di tirar su i suoi e un’ottima prestazione da parte di Bentancur e McKennie, entrambi da 7. Allegri può essere moderatamente soddisfatto, d’altronde perdere sarebbe stato un massacro e il calendario dopo la sosta non è male: la rimonta non prosegue oggi, ma non si perdono punti nei confronti dei rossoneri e anche dell’Atalanta. Il Milan, invece, non ha giocato in modo brillante: è andato a folate, affidandosi a un Leao non devastante, dovendo fare i conti con il solito infortunio di Ibrahimovic, facendo risaltare le solidissime prestazioni di Tonali e Theo Hernandez. Alla fine, è mancata la qualità e la voglia di osare: l’impegno c’è stato, il ritmo non è stato male, ma una squadra che pretende di lottare per lo scudetto e un’altra per cui restare fuori dalla Champions sarebbe un dramma sportivo ed economico, avrebbero dovuto fare molto ma molto di più.

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