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L’Inter fa il suo, +7 sul Milan. San Siro è un fortino e il Genoa ha già la testa al derby

Antonio Conte - Foto Antonio Fraioli

Serviva una vittoria convincente, netta, al punto da permettere a Conte anche di far riposare qualche elemento nel finale di gara. A San Siro l’Inter fa il suo e vince 3-0 contro un Genoa che lascia tanti calciatori a riposo in vista del derby infrasettimanale contro la Sampdoria. “Queste partite sono un’opportunità per lanciare un segnale alle altre“, ha detto Lukaku nel post partita. E il segnale è stato lanciato, chiaro e netto con tre punti che proiettano i nerazzurri a quota 56 punti in classifica, a +7 dal Milan impegnato sul campo della Roma e +10 da una Juve fermata a Verona. Sin dal primo minuto di gioco, la partita è già indirizzata. Sponda di Lautaro (che ha preso parte a 17 reti in questo campionato) e conclusione vincente di Lukaku da fuori area. L’Inter cerca il raddoppio immediato ma il Genoa non si disunisce e prova persino ad affacciarsi dalle parti di Handanovic. Ma stavolta gli straordinari dell’Handanovic visto al derby non servono. La rete del 2-0 c’è solo nel secondo tempo, al 69′. E a propiziare il raddoppio è sempre Lukaku con un assist preciso per il diagonale vincente di Darmian che sostituisce lo squalificato Hakimi con una prova ordinata e determinata. Spazio alle seconde linee nel finale e Alexis Sanchez trova il gol: conclusione dell’eterno belga, respinta di Perin e colpo di testa dell’ex Udinese.

San Siro è diventato un fortino per Antonio Conte. L’Inter ha vinto le ultime otto gare interne di Serie A e nelle ultime 10 stagioni, solo a Juventus (quattro volte) e Roma (nel 2016/17) è riuscita l’impresa di registrare almeno nove successi casalinghi di fila in un singolo campionato. Facile con una coppia d’attacco così che ha già raggiunto le 31 reti complessive (18 Lukaku, 13 Lautaro). Non poi così facile se si pensa che con Ballardini, il Genoa aveva perso una sola partita delle ultime nove, proprio come i nerazzurri, e aveva subito meno reti di tutti. Ambizioni diverse ma stati d’animo molto simili in base ai rispettivi obiettivi. E l’Inter ha vinto ancora.

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