Julio Cesar - Foto Майоров Владимир CC BY SA 3.0
Serie A

Inter, Julio Cesar: “Neroazzurri da scudetto. Conte un top, ma niente paragoni con Mourinho”

“Scudetto? Dopo 8 anni sarebbe anche l’ora. Tanti avevano dubbi su Conte, forse per il passato juventino. Discorsi senza senso: è un grande professionista e la maglia non c’entra. È un top”. Julio Cesar si esprime con chiarezza su quelle che, secondo lui, sono le ambizioni dell’Inter per questa stagione. L’ex portiere neroazzurro, intervistato dalla Gazzetta dello Sport in occasione della cerimonia Fifa “The Best” di Milano, ha riservato parole al miele per la squadra con cui vinse il triplete nel 2010.

“Con Conte l’Inter resterà in tensione fino a fine campionato – continua Julio Cesar -. L’ho capito quest’estate quando l’ho conosciuto nella tournée asiatica e le prime partite stanno confermando la mia impressione. È un vincente. Ma niente paragoni con Mourinho. Sono due grandi tecnici molto professionali. I tifosi adorano Mourinho perché ha fatto cose incredibili, spero che Conte possa seguirlo”.

SUL DERBY “Ho visto un’Inter bella, tosta e organizzata. Il Milan meno. Il lavoro di Conte sta venendo fuori alla grande. Lui è un tecnico che tende alla perfezione e i giocatori sembrano averlo capito. Non era scontato, è anche merito suo”. 

SULLA DIFESA “Singolarmente sono fortissimi. Se, come credo, riusciranno a fare reparto, saranno un blocco. In Italia si lavora tanto sulla difesa. Prima di dire che sono i migliori, però, devono vincere: servono i risultati, è il calcio”. 

SU HANDANOVIC “Handa è uno dei tre più forti al mondo. Ha meno attenzione mediatica perché non è andato avanti in Champions, non ha avuto occasioni come altri. Ma chi lo conosce non ha dubbi”. 

SU LUKAKU E RAZZISMO “Ha il fisico bestiale e il senso del gol di un attaccante vero. Non è facile cambiare lingua, Paese, calcio e abituarsi velocemente, mi sembra che ci stia riuscendo. Una persona positiva: con le sue parole ha anche dato una sberla con educazione ai razzisti da stadio. Domenica ho visto cose incredibili in Atalanta-Fiorentina: bravo l’arbitro a fermare il gioco. Dai miei tempi la situazione sembra migliorata. Ricordo a Messina quel giocatore che voleva lasciare il campo per i buu ed è stato convinto a restare dai compagni. Con le conoscenze di oggi non è possibile che ancora si discrimini per la pelle. È una sfida che il calcio sta combattendo da oltre vent’anni e che va vinta. Da Infantino in giù ci stiamo impegnando”. 

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