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Serie A

Inter, Marotta: “Sogno è vincere la Champions. Stadio? A Rozzano ragioniamo su 70mila posti”

Giuseppe Marotta
Milano - Presentation of the stamp of Inter's 20th Scudetto with Inter president Giuseppe Marotta during Poste Italiane presents the “INTER CAMPIONE D’ITALIA” philatelic folder, News in Milano, Italy, July 30 2024 (Milano - 2024-07-30, Luca Micheli / LiveMedia) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

“Sono grato a Oaktree per la fiducia. Conto su una struttura societaria forte, su una squadra di professionisti molto seri, oltre che capaci, e su un pubblico che è il nostro valore aggiunto”. Così il presidente e amministratore delegato dell’Inter, Giuseppe Marotta, in un’intervista rilasciata a Sette, il settimanale del Corriere della Sera. Parlando di prossimi traguardi, Marotta ha sottolineato: “L’Inter è l’Inter, quello che è stato fatto sotto la mia gestione non è nulla di straordinario perché questa era una squadra abituata a vincere. Ha passato un periodo di buio e sofferenza, per questo quando abbiamo riconquistato insieme il primo scudetto è come se in quello ce ne fossero stati altri tre e quando a maggio abbiamo vinto ancora, portando la seconda stella, è come se questo nuovo scudetto ne contenesse dieci. Ora il sogno è quello di regalarci la Champions League, dobbiamo provarci senza avere rimpianti”.

Un tema molto caldo è quello dello stadio: “Ci manca una casa. Oggi abbiamo San Siro che condividiamo con un’altra squadra, ma uno spazio tutto nostro rafforzerebbe quel grande senso di appartenenza che è caratteristica importante nella vita di una società di calcio”, spiega Marotta, che sul progetto di Rozzano aggiunge: Ragioniamo sui 70mila posti. Una cittadella sarebbe una bella cosa. Purtroppo non è facile da realizzare, ma almeno uno stadio sarebbe indispensabile”. Infine, un passaggio anche sulla separazione con Romelu Lukaku, un episodio negativo che “ha rappresentato poco rispetto a tutte le emozioni positive e all’adrenalina che si sono vissute in questi anni. Dobbiamo ringraziarlo per quello che ha fatto. Ricordiamolo per le cose belle, non per quelle brutte. E poi non dimentichiamoci che ha rappresentato l’operazione più strana, particolare e positiva per l’Inter nella sua storia. Lo abbiamo valorizzato in una maniera incredibile e questo ha dato poi dei riscontri importanti dal punto di vista economico per costruire la conquista della seconda stella”.

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