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Conte sfata il tabù e ‘vede’ il Milan. La Juventus non trova la scossa

Antonio Conte - Foto Antonio Fraioli

La terza vittoria consecutiva sul Sassuolo, ottenuta con un risultato di 3-1 apparentemente pesante ma nella realtà sudato e sofferto, aveva forse illuso la Juventus di aver trovato finalmente quella continuità che mai così tante volte era mancata negli ultimi, straordinari anni. La squadra di Pirlo ha sbattuto il muso sul muro della realtà che in questo caso non è altro che l’Inter compatta e organizzata dell’ex Antonio Conte. A San Siro l’attesissimo derby d’Italia sorride ai nerazzurri capaci di imporsi con un 2-0 che lascia poche discussioni e che forse è addirittura generoso nei confronti di una Juventus che in quasi un’ora di gioco è riuscita a calciare verso la porta solamente tre volte contro le tredici degli avversari. Troppo poco. Soprattutto nei confronti del cuore dell’Inter che vince la partita a centrocampo e non è un caso che trionfi grazie ai due gol di due centrocampisti: Vidal – nella bufera nel pre partita per un bacio sospetto allo stemma della Juventus sulla maglia di Chiellini – e Barella, sempre più protagonista di una stagione immensa. Nel primo tempo l’Inter si affaccia dalle parti di Szczesny per un numero imprecisato di volte. Con Vidal, autore del gol e di una rete sbagliata con una conclusione maldestra a botta sicura. Ma anche con Lautaro che spreca una palla gol e permette ai bianconeri di restare in partita almeno fino al duplice fischio.

Ma quello dell’argentino è un dono che la Juventus non sfrutta. Terribile la prestazione di Rabiot, mai in partita e di Bentancur. La coppia di centrocampo gira a vuoto e sbaglia giocate. Dall’altro lato c’è una Inter che fa tesoro della prova di Roma e stavolta non crolla, nemmeno negli ultimi 15 minuti permettendo ad Antonio Conte di sfatare il tabù Juve. La sua ex squadra è l’unica contro cui il tecnico aveva sempre perso: tre volte su tre. Alla Juventus non riesce invece la quarta vittoria consecutiva in trasferta, come non accadeva dal marzo del 2019. A San Siro è l’exploit della prova collettiva nerazzurra contro il calderone di individualità bianconero. E nella serata dell’esaltazione del collettivo, il duello individuale più atteso è ridotto ad un sottocapitolo della partita. Lukaku e Cristiano Ronaldo hanno realizzato insieme 27 reti nel torneo in corso, ben 12 squadre hanno segnato meno gol. Il belga ingaggia un confronto fisico con Chiellini, si limita al lavoro sporco e lascia la scena ad altri. CR7 si fa vedere poco e sbaglia anche giocate scolastiche. La sostanza non cambia. Il match che doveva definire il volto della corsa Scudetto sorride all’Inter che aggancia un Milan a caccia del titolo d’inverno. La Juventus può finire a -10, con una partita in meno. E per Pirlo il compito di non cedere il passo nemmeno quest’anno rischia di trasformarsi in un’impresa.

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