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Un gol di Bacca nel primo tempo e un rigore di Niang nella ripresa fanno volare il Milan che trova la seconda vittoria consecutiva: dopo aver sbancato Marassi, gli uomini di Montella condannano la Lazio di Inzaghi alla seconda sconfitta stagionale. Eppure i biancocelesti erano partiti bene, con Milinkovic-Savic in grande spolvero che impegna Donnarumma in due occasioni. Con il passare dei minuti i rossoneri crescono fino al gol che spacca la partita: Parolo perde palla a centrocampo, Kucka imbuca subito per Bacca che, a tu per tu con Strakosha, non trema. Nella ripresa Inzaghi prova a rimettere in carreggiata il matc inserendo Keita e Felipe Anderson, ma è la squadra di Montella a raddoppiare con il rigore di Niang. Festeggiano i rossoneri, a quota 9 punti dopo 5 giornate: non sarà una squadra stellare, ma la classifica comincia a sorridere.
MILAN
Donnarumma 6
La Lazio lo impensierisce solo nei primi 20 minuti del primo tempo, lui controlla tutto con la sicurezza di un veterano.
Calabria 6.5
Ingaggia un bel duello sulla fascia con Lulic, il classe ’96 ne esce quasi sempre vincente. Con lui e De Sciglio le fasce del Milan sono coperte per i prossimi 10 anni almeno.
Paletta 6.5
È sempre posizionato in maniera ottimale, quando non lo è se la cava con l’esperienza. Da applausi il suo intervento su Keita nella ripresa, andrebbe fatto vedere nelle scuola calcio.
Romagnoli 6
Il gioco del Milan inizia sempre dai suoi piedi. Concentrato e ordinato, non sbaglia praticamente nulla.
De Sciglio 6.5
Rientra dopo un periodo di inattività, ma sembra che non si sia mai fermato. Nel primo tempo svolge lavoro di ordinaria amministrazione, nella ripresa invece quando se la deve vedere con Felipe Anderson sale in cattedra limitando le scorribande del brasiliano.
Kucka 6
Prestazione sufficiente per l’ex Genoa che si piazza a centrocampo e cerca di spegnere ogni velleità laziale. Da applausi l’imbucata centrale che manda Bacca in gol.
Montolivo 6
I centrocampisti laziali non lo pressano, troppo facile per lui impostare il gioco in queste condizioni.
Bonaventura 6
Era dato in panchina, ma Montella non ha intenzione di rinunciare a uno dei suoi elementi migliori. Gioca nei 3 di centrocampo, si propone spesso in zona tiro e in una occasione, complice Strakosha, rischia di segnare. Nella ripresa, dopo l’uscita di Suso, si sposta in avanti. (dal 78′ Honda s.v.)
Suso 6
Lo spagnolo cerca sempre la giocata, anche a costo di commettere errori banali. Quando riesce ad accelerare può diventare devastante, i difensori laziali lo sanno e cercano di bloccare ogni sua iniziativa sul nascere. (Dal 68′ Locatelli 6: entra in campo con determinazione e personalità, nonostante la giovane età)
Niang 6
Svaria molto sul fronte offensivo, ma la sua generosità lo rende impreciso. Perde lucidità con il passare dei minuti. Il gol fallito nel secondo tempo è clamoroso, ma si riscatta con il gol dal dischetto.
Bacca 7
Una palla toccata e un gol nel primo tempo, Montella farebbe bene a coccolarselo. È il capocannoniere della Serie A insieme a Callejon, un attaccante del genere farebbe comodo alla maggior parte delle squadre italiane. Letale. (Dal 87′ Gomez s.v.).
All.Montella 6.5
Dopo averlo relegato in panchina con la Sampdoria, dà fiducia a Bacca e non sbaglia. Il suo Milan non sarà stellare, ma 9 punti in 5 partite sono un bel bottino.
LAZIO
Strakosha 6
Esordire alla Scala del calcio non è mai semplice, soprattutto se coincide anche con l’esordio in Serie A. Il giovane albanese però se la cava bene sfoderando un paio di interventi di rilievo. Incolpevole sul gol, rischia di fare la frittata sul tiro di Bonaventura, ma rimedia in tempo.
Basta 6
Finto centrocampista esterno, in realtà gioca più da terzino. Fa il suo come al solito, quando decide per lo straordinario è decisivo mettendo il piede sulla botta a colpo sicuro di Bonaventura.
Bastos 5.5
Dalla sua parte gioca Niang, un cliente scomodo. Lui cerca di limitarlo, non sempre riuscendoci. Prende una botta a metà prima tempo che lo costringe ad uscire. (dal 46′ Keita 6 ci mette meno di un minuto per andare al tiro. Ha un’altra marcia rispetto ai compagni, ha voglia di fare e si vede).
De Vrij 6
L’olandese è una garanzia, anche in una serata non particolarmente fortunata. Fa a sportellate con Bacca, vince quasi tutti i duelli. Purtroppo la sua uscita lascia la retroguardia scoperta in occasione del gol rossonero.
Radu 5.5
Cerca di arrangiarsi come può, Suso e Niang non sono clienti semplici. Da principiante l’errore che causa il rigore: il braccio, nella scivolata, rimane dietro al corpo colpendo il pallone, inutilmente.
Lulic 5
Sbaglia tutto ciò che è possibile sbagliare, che sia un passaggio a 3 metri o un lancio di 30. La cosa migliore della sua serata sono le rimesse laterali. Troppo impreciso per essere vero.
Cataldi 5.5
Ancora una volta ha il compito di sostituire Biglia cercando di non farlo rimpiangere. Si limita al compitino, appena tenta la giocata complicata sbaglia. Benissimo con il Pescara, un passo indietro stasera. (dal 77′ Luis Alberto s.v.).
Parolo 5.5
I suoi inserimenti mettono in difficoltà la difesa rossonera, soprattutto nel primo tempo. La sua tradizione con il Milan è favorevole, due le doppiette in carriera, ma stavolta è lui a farle il regalo: la palla persa a centrocampo che innesca il gol di Bacca è una pugnalata al cuore dei tifosi biancocelesti.
Milinkovic-Savic 6.5
Il migliore dei centrocampisti biancocelesti, quando ha la palla tra i piedi è sempre pericoloso. La testa è la sua arma in più, la usa alla grande sia per colpire la palla che per fare sempre la scelta giusta.
Immobile 5.5
Corre come pochi, cerca sempre di farsi trovare libero dai compagni, ma il movimento incessante gli fa perdere lucidità. Pochi i rifornimenti per lui, non è la partita giusta per mettersi in mostra.
Djordjevic 5
L’impegno non manca, corre per tutto il campo, ma troppo spesso a vuoto. Ha sui piedi un paio di palle per far male alla retroguardia milanista, ma sbaglia. Fa il massimo, ma non basta. (Dal 46′ Felipe Anderson 5.5 Inzaghi lo getta nella mischia per cambiare le carte in tavola, ma il brasiliano non ha il jolly nelle sue, ormai da troppo tempo)
All.Inzaghi 5
Il 3-5-2 mascherato convincerebbe anche, gli interpreti un po’ meno. Lasciare in panchina Felipe Anderson e soprattutto Keita è un autogol.