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La Lazio si rituffa in campionato dopo la sconfitta nel derby e l’esonero di Pioli, al debutto sulla panchina biancoceleste Simone Inzaghi. Scontro tra deluse al Barbera, ma è il Palermo ad avere un disperato bisogno di punti. Nonostante questo sono i biancocelesti a partire con il piede pigiato sull’acceleratore, nel giro di 5 minuti la partita è già archivio. Merito del redivivo Klose: il tedesco prima gonfia la rete calciando una palla vacante in area, poi sfrutta al massimo la respinta di Sorrentino sul tiro di Keita. In campo non succede più nulla, l’attenzione si sposta sugli spalti, il pubblico rosanero contesta, l’arbitro Gervasoni è costretto ad interrompere il match per lancio di petardi. Dopo due minuti la partita riprende, ma i ritmi sono soporiferi: a svegliare la contesa ci pensa Keita, devastante con la palla tra i piedi. L’attaccante della nazionale senegalese si invola verso la porta, scarta Sorrentino, ma è Pezzella a ribattere praticamente sulla linea di porta. La prima frazione non porta altri sussulti, la Lazio è padrona del match.
Nessun cambio alla ripresa, per la prima emozione bisogna aspettare il minuto 54 quando è Candreva a cercare la gloria personale, senza fortuna, poi ancora Klose, ma stavolta è Sorrentino a vincere il duello. Il Palermo non reagisce, il pubblico perde la pazienza e comincia a lanciare petardi in campo: uno di questi esplode a pochi passi da Candreva, l’arbitro Gervasoni sospende di nuovo il match. Quattro minuti di interruzione, poi la ripresa. Si gioca in un clima surreale, l’ultimo sussulto di una partita già scritta lo regala Felipe Anderson che cala il tris sulla spizzata di Klose. Primi tre punti per Inzaghi, l’ex allenatore della Primavera comincia come meglio non poteva nel calcio dei grandi. Per la promozione basterà attendere le prossime sfide, Empoli e Juventus diranno se la strada imboccata è quella giusta.