Il Milan non sa più vincere. Altra brutta prova per la squadra di Mihajlovic, rimontata dall’Atalanta per 2-1 Nel giorno della scomparsa di Cesare Maldini, i rossoneri, con il lutto al braccio, non riescono a dare una sterzata ad un filotto di tre partite senza successi, complicando non di poco i piani per la qualificazione in Europa League: il Sassuolo, adesso, è distante solamente un punto.
Inizio in discesa per i rossoneri, avanti dopo quattro minuti con il calcio di rigore realizzato da Luiz Adriano su gentile concessione di Stendardo, che allarga troppo il braccio in area di rigore commettendo un’enorme ingenuità. Nonostante ciò, gli uomini di Mihajlovic non ritrovano la fiducia che aveva permesso di recuperare terreno in classifica e sognare il terzo posto. Escludendo la conclusione di De Sciglio, adattato ad esterno di destra, ed alcuni tentativi da fuori che non impensieriscono Sportiello, è l’Atalanta a rendersi più pericolosa già dopo tre minuti dallo svantaggio. Abate ferma Gomez (il loro è probabilmente il duello più bello della partita) deviando in angolo, poi la Dea prova ad insistere senza apparentemente trovare la chiave tattica per sfondare. Il Milan, un po’ troppo rinunciatario e poco concreto nelle ripartenze, abbassa troppo il ritmo e nel finale viene punito: l’assedio dei bergamaschi condotto ancora una volta dal “Papu” Gomez e sventato solamente da Antonelli in corner, sfocia nello splendido gol dell’1-1 di Mauricio Pinilla, a suo modo con la “solita” rovesciata, vero e proprio marchio di fabbrica. I rossoneri si innervosiscono e nel recupero arriva anche l’ammonizione per Bertolacci, diffidato e quindi squalificato per il prossimo impegno con la Juventus.
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E nella ripresa, l’inerzia non cambia. L’Atalanta trova meritatamente il vantaggio con Gomez al 63’ dopo un avvio di secondo tempo sonnecchiante per entrambe le squadre. Lo squillo dei padroni di casa, però, non sveglia il Milan. Sinisa, che già aveva gettato nella mischia Balotelli rilevando Luiz Adriano, prova a dar più consistenza alla manovra offensiva inserendo Menez per De Sciglio. Sono proprio i neo entrati a creare le chance più importanti: in particolare una punizione di Mario che fa volare Sportiello e una conclusione deviata del francese dal limite dell’area rinviata quasi nei pressi della linea da Cigarini. Il forcing finale è disordinato, l’Atalanta si difende in maniera compatta e senza soffrire particolarmente, attendendo il triplice fischio di Rocchi dopo cinque minuti di recupero: tre punti d’oro, seconda vittoria di fila per i bergamaschi e zona retrocessione, forse, definitivamente allontanata. Il Milan, al contrario, sbanda in maniera preoccupante, e sabato attende la capolista Juventus a San Siro. Il Sassuolo è alla finestra.