Calcio

Roma, Walter Sabatini: “Mourinho ha costruito una carriera sulle proteste”

Walter Sabatini - Foto Antonio Fraioli

Walter Sabatini, in occasione della presentazione del suo nuovo libro ‘Il mio calcio furioso e solitario’ a Roma, è tornato a parlare della squadra giallorossa: “Nei miei sei anni di Roma sono stato vittima dell’ossessione per questa squadra e continuo ad esserne vittima seppur in maniera più diluita. Ho sofferto tantissimo per non aver mai vinto uno scudetto in questa città, continua ad essere un dolore lancinante”. L’ex dirigente, come riporta la Gazzetta dello Sport, ha poi commentato il ruolo di Mourinho all’interno della squadra e il rapporto complicato che l’allenatore ha con gli arbitri: “Questo [le proteste contro gli arbitri] succede perché stiamo parlando di Mourinho, ci sono soggetti destinati ad attirare attenzioni spasmodiche e lui è uno di quelli. Ci ha costruito una carriera, a torto o a ragione. L’ha costruita ovviamente con i trofei ma anche grazie a questa capacità. Devo ammettere che in parte ha ragione a porsi in un certo modo quando si tratta di parlare della classe arbitrale, è stato bersagliato parecchio da quando è tornato in Italia. Anche in Europa League, durante la finale, la Roma è stata defraudata e su questo non ci sono dubbi. Ammetto però che certi atteggiamenti che fa tenere alla sua panchina io li odio. Quando ero alla Salernitana le proteste della Roma hanno condizionato il direttore di gara, facendoci uscire sconfitti dall’Olimpico”

Continuando a parlare di Mourinho, ha dichiarato: “Contro il Siviglia la Roma avrebbe meritato la vittoria. Grazie alla lettura e alle capacità del suo allenatore era riuscita a mettere la partita nel verso giusto, schierando e rischiando Dybala che teoricamente non avrebbe neanche potuto giocare. Una delle migliori capacità di Mourinho è sempre stata quella di capire i giocatori e le situazioni. Questo allenatore è la più grande garanzia che ha la Roma. Gli rinnoverei il contratto, a condizione che abbia realmente voglia di restare e non capirei un’eventuale titubanza: l’amore che ha trovato nella Capitale non lo ritroverà mai più, neanche se dovesse scegliere di andare a fare il ct del Portogallo”.

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