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Nel giorno dell’ufficialità di Paolo Scaroni come nuovo presidente, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli sono fuori dal Milan. Singer & Co. avevano deciso da tempo ma solamente oggi, dopo il primo Cda della nuova proprietà targa Elliott, si è passati alle “cose formali”. Quella dicitura che ha esaltato per due mesi i tifosi rossoneri, e che ha portato anche la Curva Sud a dedicare un significativo striscione ai due dirigenti a inizio stagione, si è rivoltata contro il duo Fassone-Mirabelli. L’impressione è che Mirabelli paghi anche le colpe di Fassone, oggettivamente incapace di gestire il Milan sotto tutti i punti di vista: da quello commerciale (sponsor, ecc) sino a quello sportivo (risultati) e, soprattutto, economico (improponibile il business plan presentato all’Uefa e più volte rivisto al ribasso, che ha mandato su tutte le furie, giustamente, i fautori del Fair Play Finanziario).
LA SOCIETÀ – Trovano conferma, inoltre, le voci riguardanti l’auto-rinnovo di contratto di Marco Fassone (mentre a Mirabelli non è stato rinnovato il contratto, probabilmente uno dei motivi dell’astio tra i due nato nelle ultime settimane). Dopo l’uscita di scena di Fassone e Mirabelli è giunto, quest’oggi, l’ingresso di Leonardo come direttore tecnico. Il brasiliano, attuale unico uomo di riferimento per entrate e uscite del calciomercato rossonero, verrà presto affiancato da un nuovo direttore sportivo (Giuntoli è sempre stata una delle prime scelte ma al momento non può liberarsi dal Napoli, come giusto che sia, a mercato in corso). In questo preciso istante, in assenza di un Ds (esautorato Mirabelli), va ribadito come Leonardo sia l’uomo mercato del Milan.
A livello di amministratore delegato l’annuncio non tarderà troppo. Umberto Gandini ha rassegnato le dimissioni dalla Roma ed è pronto a tornare, in tutti i sensi, a ‘Casa Milan’. Molto più complicata, anche se non impossibile, la strada che porta a Ivan Gazidis e a un eventuale doppio AD. Per quanto concerne altre innesti societari, l’impressione è che nel corso delle settimane potrebbero entrare altre figure rilevanti. In questo ore torna qualche spiffero anche riguardante Kakà.
IL MERCATO – Rino Gattuso, unico citato nel primo comunicato stampa di Elliott e, in effetti, unico rimasto a bordo della nave rossonera, ha parlato in conferenza di una strada che porta alla conferma di un centrocampo a 3 e, in alcune situazioni, dell’inserimento tra gli schemi di una difesa a 3. Il nodo di tutto il calciomercato milanista passa dalla permanenza o meno di Leonardo Bonucci. L’ex difensore della Juventus è ben voluto da tutto lo spogliatoio nonostante all’inizio dell’esperienza rossonera abbia avuto qualche naturale diverbio (visti i risultati) con compagni di squadra (e di reparto). Oggi è il vero capitano del Milan, amato e rispettato da tutta la squadra. Una sua partenza sarebbe sanguinosa tecnicamente, tatticamente e, ancor di più, a livello di personalità e leadership. Ad oggi la sensazione è che Bonucci possa partire in direzione Psg, ma non è affatto impossibile che rimanga al Milan. L’altro ruolo centrale sarà la nuova punta centrale. I nomi sono tanti e importanti, ma la sensazione è che, grazie a un discreto budget che arriverà dalle cessioni minori (Kalinic, Bacca, forse Locatelli, Gomez, Bertolacci, più eventuali risparmi sugli ingaggi di Antonelli, Abate e forse Montolivo) più una cifra (non elevatissima ma significativa) che metterà a disposizione Elliott, possa davvero arrivare un attaccante di altissimo profilo. Gli altri ruoli scoperti sono la mezz’ala, un vice-Kessiè, un esterno offensivo e, forse, un nuovo difensore centrale. E Milan Badelj, naturale sostituto di Biglia, attende il club rossonero mettendo in stand by lo Zenit. In tutto ciò, va considerato che le idee portate avanti sino ad oggi da Fassone-Mirabelli differiranno certamente da quelle di Leonardo e che molti nomi usciti in queste settimane potrebbero decadere totalmente.