Calcio

Juventus, Kean: “Allegri è un papà sportivo, a volte litighiamo ma gli voglio bene”

Moise Kean Juventus
Moise Kean - Foto LiveMedia/Claudio Benedetto

“Allegri è un papà sportivo. Delle volte litighiamo ancora ma gli voglio bene: non glielo dico ma lo sa”. Sono le parole dell’attaccante della Juventus Moise Kean, protagonista dell’ultimo episodio del format ‘Dazn Heroes’. Kean racconta il suo percorso: “Sono uscito di casa a 13 anni per andare a vivere nel convitto della Juve perché nessuno mi poteva portare agli allenamenti. Ho lasciato Asti e una vita da palazzoni: stavo per strada, facevo freestyle e giocavo a calcio in oratorio con ragazzi più grandi, ero il più forte di tutti anche se loro avevano 16, 17 o 18 anni mentre io 11 o 12 – ha confessato – Quando ho fatto l’esordio in prima squadra, a 16 anni, mi sono detto: ‘Ok, sono fuori dalla merda’”.

Sugli altri giovani della Juventus: “Miretti l’ho conosciuto una volta che ero in punizione e quindi mi hanno mandato con i 2003: ho pensato subito fosse forte. Di Fagioli parlavano tutti: era fortissimo, ha dimostrato e dimostrerà ancora. Ma quello che mi conosce meglio di tutti è Hans Nicolussi Caviglia: mi spiega gli esercizi, mi ferma quando sto per fare o dire una cavolata – ha concluso – Ascolta la musica peggiore all’interno dello spogliatoio però ha la mentalità molto aperta, a volte sente anche Mozart”.

Ma l’attaccante ha anche tanti interessi fuori dal campo: Mi piace far musica, mi calma. Weston McKennie e Rafa Leao sono spesso a casa mia, scriviamo e cantiamo. Abbiamo una canzone insieme che deve ancora uscire, ci stiamo lavorando“.

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