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La nuova figuraccia europea in quel di Praga non è andata giù all’allenatore dell’Inter Frank De Boer, che nella conferenza stampa alla vigilia di Inter-Roma assicura che non i suoi giocatori non avranno più un atteggiamento così arrendevole in campo: “Abbiamo parlato insieme ed è chiaro: io non voglio vedere l’atteggiamento visto contro lo Sparta Praga. Per me si è trattato di una questione di atteggiamento. Una partita non inizia quando arriva il fischio dell’arbitro, ma ben prima. Se pensiamo alla gara quando fischia l’arbitro, orma è tardi. Voglio vedere una grande squadra, attenta e concentrata, non solo contro le grandi, ma contro tutti gli avversari“, esordisce il tecnico olandese.
Poi De Boer passa a parlare della Roma: “È una squadra che può vincere contro chiunque, ha qualità in varie zone del campo. Dobbiamo farci trovare pronti, altrimenti diventa una gara difficile. I loro giocatori possono fare la differenza. Totti? È un grande giocatore e può segnare in qualsiasi momento: ha grande esperienza e se entra può cambiare il volto di una partita”, prosegue l’allenatore nerazzurro.
Sul caso Kondogbia: “Quando si sbaglia non è un problema, si può migliorare e se un giocatore ha predisposizione all’ascolto per me va bene, così come io voglio ascoltare le ragioni del calciatore”, ammette De Boer. Mentre su Brozovic arriva un altro rimprovero: “I miei giocatori devono capire che i social media sono importanti ma pericolosi. Devono capire quando utilizzarli e in quali momenti forse è meglio non farlo. Ho visto uno snapchat di un portiere dell’Ajax tra primo e secondo tempo e dico che per me non è giusto. Un giocatore professionale deve pensare gara“.
Infine una battuta sulla condizione generale della squadra: “I miei giocatori non sono pronti per giocare ogni tre giorni. Devo valutare la condizione di tutti, altrimenti rischio che qualcuno possa infortunarsi. Per esempio Joao Mario, dal nulla, si è infortunato e questo succede quando cambi squadra e tipologia di allenamenti. Da gennaio potranno giocare tutti ogni tre giorni”, conclude De Boer.