Gherardo Zaccagni, gestore di alcuni parcheggi fuori dallo stadio Meazza, e uno dei 19 arrestati lo scorso 30 settembre, si è visto confermare l’ordinanza di arresti domiciliari. I giudici del Tribunale del Riesamedi Milano hanno infatti respinto il ricorso della difesa, dopo l’udienza dei giorni scorsi. Zaccagni, accusato di fabbricazione di documenti falsi e accesso abusivo a sistema informatico, si era avvalso della facoltà di non rispondere nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip Domenico Santoro. Stando alle indagini, avrebbe versato circa 4mila euro al mese “per circa due anni”, come gestore di parcheggi vicino allo stadio, ai capi ultrà interisti Vittorio Boiocchi e Andrea Beretta. A fare da intermediario nel presunto racket sui parcheggi sarebbe stato Giuseppe Caminiti, legato all’esponente della ‘ndrangheta Giuseppe Calabrò. Intanto, per oggi era fissata anche l’udienza al Riesame sul ricorso della difesa contro la misura cautelare in carcere per Luca Lucci, capo ultrà milanist. Lucci, però, ha rinunciato all’impugnazione.