Sportface TVOriginals
Calcio

Il calcio italiano piange un mito: addio al tecnico più amato

Calcio italiano in lutto
Tifosi in lacrime per la scomparsa del tecnico - sportface.it

Un lutto tremendo scuote il calcio italiano, tifosi increduli e in lacrime salutano un tecnico amatissimo che ha lasciato un segno profondo.

Ci sono notizie che arrivano in silenzio eppure fanno un rumore assordante. Quelle che nessuno vorrebbe mai leggere, ma che improvvisamente si impongono e fermano tutto. Il mondo del calcio, infatti, si è svegliato con un vuoto difficile da spiegare a parole, senza ombra di dubbio uno di quei vuoti che non riguardano solo il risultato della domenica o una panchina lasciata libera. È qualcosa di più profondo, che tocca la memoria, i ricordi, l’identità stessa di un modo di vivere il pallone.

Nelle prime ore la notizia ha iniziato a circolare con discrezione, quasi con rispetto. Nessun annuncio roboante, nessun titolo urlato. Solo messaggi, testimonianze, fotografie sbiadite dal tempo che tornavano a galla. Tifosi increduli, ex calciatori, addetti ai lavori. Tutti uniti dallo stesso sentimento di smarrimento. Perché quando se ne va una figura così, non se ne va solo un uomo, però un pezzo di storia.

Calcio italiano in lutto per la scomparsa del tecnico

Solo dopo, con il passare delle ore, è diventato chiaro di chi stesse piangendo il calcio italiano. È morto Giorgio Rumignani, storico allenatore del Palermo ed ex calciatore, una figura che ha attraversato decenni di pallone con uno stile tutto suo. Aveva 86 anni ed è scomparso a Jesolo dopo una lunga malattia, affrontata lontano dai riflettori, come ha sempre vissuto.

Per molti tifosi rosanero il suo nome è legato a un’immagine precisa, diventata quasi leggenda. Faceva allenare i suoi ragazzi sulla spiaggia di Mondello, quando lo stadio della Favorita era indisponibile per i lavori in vista di Italia ’90. Sabbia, vento, mare sullo sfondo e un gruppo di giocatori che correvano e sudavano sotto lo sguardo attento del loro allenatore. Probabilmente è bastato questo piccolo grande ricordo per renderlo eterno agli occhi di Palermo.

Giorgio Rumignani scomparso

E’ morto Giorgio Rumignani, prima calciatore e poi allenatore lascia un ricordo indelebile (Foto IG @gazzettarossoblu
– sportface.it)

Rumignani ha avuto un doppio legame con il club siciliano, prima da calciatore e poi da allenatore, ma la sua carriera è stata lunga e intensa in tutto il panorama del calcio italiano. Da mezzala, dopo l’esordio nel Portogruaro, ha indossato maglie importanti come quelle di Marzotto Valdagno, Sambenedettese, Cosenza, Siena, Pisa, Arezzo e Savona. Un percorso fatto di sacrifici, trasferte infinite e campi difficili, come si usava una volta.

Nel 1973, alla guida del Lignano, iniziò invece la sua avventura in panchina. Da lì in poi una carriera ultratrentennale da allenatore, declinata in oltre venti squadre tra professionismo e semiprofessionismo. Serie B e Serie C sono state il suo habitat naturale, i campionati dove ha lasciato l’impronta più profonda, lavorando spesso con giovani da far crescere e piazze complesse da gestire.

Non era un personaggio da copertina, però era uno di quelli che il calcio lo conoscevano davvero. I suoi ex giocatori lo ricordano come un uomo diretto, severo quando serviva, ma sempre umano. Senza ombra di dubbio uno di quei tecnici che oggi sembrano appartenere a un’altra epoca.

Il calcio italiano oggi piange un mito silenzioso. E mentre scorrono i messaggi di cordoglio, resta la sensazione che certe figure non se ne vadano mai davvero. Rimangono nei racconti, nei ricordi, e in quella spiaggia di Mondello che, per sempre, saprà di pallone e nostalgia.

Change privacy settings
×