Europa League

Il Bayer vuole cancellare il triplete di 2° posti del 2002: Xabi Alonso cerca l’immortalità calcistica a Dublino

Xabi Alonso
Xabi Alonso - Foto BEAUTIFUL SPORTS Buriakov/IPA

Un’abbuffata dopo un lungo digiuno. Più semplicemente un riscatto eclatante a fronte di una storia che parla di secondi posti e finali perse. Il Bayer Leverkusen di Xabi Alonso è già entrato nella storia del calcio con una Bundesliga – la prima – vinta da imbattuto e punta a farlo ancora di più stasera a Dublino, dove i destini di Wirtz e compagni si incroceranno con quelli di un’altra favola del calcio europeo, l’Atalanta. Alle 21:00 è in programma la finale di Europa League e uno tra Xabi Alonso e Gasperini alzerà il primo trofeo Uefa della sua carriera da allenatore. Per il Bayer c’è un significato profondo dietro questa finale. Nella stagione 2001/2002 il Leverkusen ottenne una tripletta di secondi posti tra Bundesliga, Coppa di Germania e Champions League. Una ferita mai cicatrizzata, ma quest’anno c’è la possibilità di riscattare quella delusione. La Bundesliga è già in bacheca, ma le Aspirine dovranno ancora vivere due finali, quella di oggi e quella in Coppa di Germania, da giocare il prossimo 25 maggio contro il Kaiserslautern (squadra della serie b tedesca). Il Bayer è arrivato a quota 51 partite senza sconfitte e nessuno ha fatto meglio. Neanche il Benfica di Eusebio nel 1965 (suo il precedente record a 48).

Pochi i dubbi per il tecnico, che potrebbe ricalcare più o meno l’11 visto a Roma, dove il Leverkusen si impose per 2-0. Un attacco leggero, con Wirtz falso nove come all’Olimpico, potrebbe essere un’arma efficace per non offrire punti di riferimento all’Atalanta. Per questo si va verso una panchina di Boniface e Patrik Schick che ha giocato in passato contro la squadra di Gasperini: “Mi aspetto una partita con tanti uno contro uno in campo”, ha recentemente detto l’ex Roma e Sampdoria. La fisicità dell’Atalanta è ormai qualcosa che in Europa non passa più inosservato, ma l’assenza di De Roon apre un problema di dimensioni rilevanti per Gian Piero Gasperini, anche perché di fronte c’è un centrocampo che fa di intensità e ordine un binomio letale. Xhaka è il regista perfetto, Andrich l’uomo ovunque. E Palacios la riserva di lusso che ha spesso fatto la differenza nell’ultima mezz’ora. In difesa toccherà a Tapsoba, Tah e Hincapie. Sulle fasce Stanisic e Grimaldo, mentre il tridente dovrebbe essere affidato a Frimpong, Wirtz e Adli. Velocità e imprevedibilità in un Bayer che vuole fare lo step in avanti nelle ultime due partite stagionali. Oggi è imbattuto. In una settimana può diventare imbattibile e immortale.

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