Europa League

Atalanta-Bayer Leverkusen, Luca Percassi: “Sappiamo chi siamo e da dove veniamo”

Luca Percassi
Luca Percassi, Atalanta - Foto Jonathan Moscrop Sportimage/IPA Sport

“E’ un qualcosa di straordinario e unico, siamo qua a vivere una serata magica per l’Atalanta. Viviamo tutte le emozioni al massimo, con la nostra tifoseria, in una città che ci ha accolto in modo splendido”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Atalanta, Luca Percassi, a Sky Sport poco prima della finale di Europa League contro il Bayer Leverkusen: “Sono partite e occasioni speciali. Abbiamo cercato di non far salire troppo la tensione, c’è orgoglio per essere arrivati fino a qui vincendo su campi importanti. Quanto conterebbe vincere il trofeo? Sarebbe grandioso, ma siamo consapevoli di affrontare una squadra che non ha mai perso. Un avversario fortissimo, noi abbiamo le nostre caratteristiche e la nostra identità e giocheremo così, vediamo cosa succederà”.

E ancora: “Noi sappiamo da dove veniamo, sappiamo che realtà siamo. Quello che stiamo vivendo è figlio del lavoro che abbiamo fatto. Il livello si è alzato talmente tanto che dovremo esser bravi ad essere soddisfatti di ciò che abbiamo fatto senza però perdere di vista la nostra realtà. Solo così potremo fare bene, sapendo che la proprietà ha voglia di investire pur facendo le cose con attenzione e cura, provando a fare meno errori possibile. Mio padre non è mai entrato nella scelta tecnica, ha solo chiesto di prendere giocatori forti. Un messaggio sintetico e diretto, ma la fortuna dell’Atalanta è quella di avere un presidente che permette a me e a Tony D’Amico, che ha fatto un lavoro straordinario, di operare al meglio supportandoci sempre e con l’obiettivo di fare una squadra più competitiva possibile. Queste competizioni permettono di crescere, noi non ci siamo mai tirati indietro rispetto ai grandi investimenti. Sono anni che lo facciamo. L’aver conquistato la Champions per l’anno prossimo è una grande opportunità di crescita che ci permetterà di fare investimenti, ma non dobbiamo mai dimenticare chi siamo e quale è la nostra identità”.

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