Calcio

Dennis Carzaniga (Sprint e Sport): “Il Milan di Brocchi? Ecco come giocherà”

Christian Brocchi - Foto Roberto Vicario - CC BY-SA 3.0

Silvio Berlusconi ha deciso. Sinisa Mihajlovic esonerato e chance, per le ultime sette partite della stagione, a Cristian Brocchi. Tante stagioni al Milan da giocatore, quindi la trafila da allenatore nelle giovanili rossonere: un anno alla guida degli Allievi e due come mister della Primavera. Si dice e si legge che i ragazzi di Brocchi giochino un ottimo calcio, sempre propositivo, proprio come piace al presidente Silvio Berlusconi. Ma qual è la verità? Quali sono i pregi e i difetti di un allenatore alle prime armi che, dopo una lunga gavetta nelle squadre giovanili, è stato appena catapultato sulla panchina del Milan, quello vero? Lo abbiamo chiesto a Dennis Carzaniga, caporedattore redazione Lombardia di Sprint e Sport, settimanale di calcio giovanile e dilettantistico.

Si parla molto della Primavera di Cristian Brocchi. Quale modulo ha utilizzato e utilizza? Qual è stata la sua evoluzione tattica in questi ultimi due anni?
“Brocchi quest’anno ha utilizzato prevalentemente due sistemi di gioco. Nel girone di andata ha schierato la sua Primavera con il 4-3-3: un attaccante centrale, Vido e poi Cutrone, e due esterni rapidi ai lati. Nel girone di ritorno, dalla partita con l’Udinese in poi, ha invece scelto il 4-3-1-2 spostando Crociata nella posizione di trequartista e giocando con le due punte davanti. Il tipo di calcio proposto ha avuto sempre come punto di partenza la voglia di giocare la palla e di non buttarla mai via. Con il 4-3-3 si puntava a sfruttare i due esterni offensivi, con il passaggio al 4-3-1-2 invece ho visto la squadra giocare meglio. L’intuizione migliore, però, è stata quella dello spostamento di Felicioli da esterno alto a terzino sinistro. Con la sua spinta, la squadra ha aumentato la velocità della manovra e i pericoli portati nella metà campo avversaria. Rispetto all’annata 2014-2015 la differenza maggiore sta sempre nella scelta del sistema di gioco, dato che anche un anno fa la stagione era stata impostata sul 4-3-3”.

A livello di personalità come potrebbe essere descritto il Cristian Brocchi allenatore? E nel rapporto con i suoi ragazzi?
“A livello caratteriale il Brocchi allenatore rispecchia un po’ il Brocchi calciatore. Un sorriso per tutti quando serve, ma guai ad abbassare anche solo per un secondo il livello di attenzione. In quel caso te lo ritrovi a ringhiarti sulle caviglie. In panchina si agita, e a ogni azione che non lo soddisfa si gira verso la panchina e spiega cosa vuole dalla squadra. Presa sui ragazzi? Intanto bisogna dire che quest’anno si è ritrovato a gestire una rosa di 35 elementi… non proprio la situazione migliore per una gestione serena”.

Quali sono stati quest’anno i momenti di difficoltà che Brocchi ha dovuto affrontare? E come li ha superati?
“I momenti di difficoltà, quest’anno, sono stati sostanzialmente due. Il primo dopo la sconfitta con la Salernitana: dopo sette giornate lo score recitava tre vittorie e quattro sconfitte. Adesso, a tre giornate dalla fine, il Milan è primo anche se l’Inter ha una partita da recuperare. Il secondo momento difficile è arrivato con l’eliminazione dalla Coppa Italia ad opera della Fiorentina, episodio sporadico e inserito in un momento magico della squadra, che in campionato ha vinto 10 delle ultime 11 partite. Mi sento di poter indicare come svolta della stagione la partita col Cagliari, vinta (3-2) in pieno recupero con un gol di Bianchimano. Da quel momento in poi la squadra non si è più fermata”.

Conoscendo molto bene il lavoro di Brocchi, a suo avviso come potrebbe/dovrebbe giocare il suo Milan?
“L’unica cosa sicura è la difesa, che sarà ovviamente a quattro. Per il resto, bisognerà valutare diverse cose: il 4-3-1-2 adottato con la Primavera difficilmente sarà riproponibile, il trequartista non c’è ed è anche il motivo principale che aveva fatto desistere Mihajlovic dopo gli esperimenti di agosto e settembre. Io credo che Brocchi andrà sul 4-3-3 oppure continuerà con il 4-4-2”.

Come potrebbe scendere in campo dunque il Milan con il 4-3-3 di Brocchi?
“Anche se prima ho indicato il 4-3-3 e il 4-4-2 come soluzioni più probabili, mi piacerebbe pensare al Milan di Brocchi schierato col 4-3-1-2: Donnarumma; Abate, Alex, Romagnoli, Antonelli; Kucka/Bertolacci, Montolivo, Locatelli; Bonaventura; Bacca-Luiz Adriano/Balotelli”.

Uno dei grandi meriti di Mihajlovic è stato lanciare nel grande calcio il giovanissimo Gianluigi Donnarumma. Locatelli sembra il prossimo pronto per il grande salto, ma quali altri ragazzi potrebbero esordire con Brocchi in panchina? Il neo-allenatore del Milan rischierà o metterà in campo i “soliti noti”?
“Io credo che qualche giovane verrà lanciato da qui alla fine. Ma non certo per la promozione di Brocchi. Locatelli avrebbe sicuramente esordito anche con Mihajlovic, Donnarumma ormai è titolare fisso da mesi e proprio per la scelta dell’ormai ex tecnico. Mi piacerebbe vedere all’opera, e se lo meriterebbe visto il campionato che sta facendo, Gianfilippo Felicioli come esterno sinistro. Un altro ragazzo che sta giocando alla grande è il difensore Ivan De Santis, che ha realizzato ben 8 reti in campionato, ma qui il discorso è più complicato dato che andrebbe affiancato a un altro giovanissimo come Romagnoli. Allora più facile che possano trovare spazio due attaccanti come Patrick Cutrone o Luca Vido, quest’ultimo aggregato già oggi alla prima squadra”.

Cristian Brocchi è pronto o non è pronto?
“Brocchi può fare bene perché: ha entusiasmo, conosce l’ambiente e anche i giocatori. Inoltre il calendario non è dei più proibitivi, pensando a un Verona quasi spacciato e le ultime due con Bologna e Roma che potrebbero aver già raggiunto i rispettivi obbiettivi. Brocchi non è pronto perché: la gavetta delle giovanili è condizione necessaria ma non sufficiente. Vedi Stramaccioni, vedi Inzaghi giusto per rimanere nell’attualità milanese. Per dire, un allenatore che ha fatto tutto il percorso dalle giovanili (Giovanissimi della Roma) alla gavetta (Catania) è Montella: lui è arrivato e il percorso che ha fatto di certo lo ha agevolato. E poi Brocchi andrà a gestire una situazione non semplice: tra valore tecnico dei giocatori, presenza/assenza societaria e “vizi presidenziali” di gatte da pelare ne avrà molte”.

Il passaggio di Cristian Brocchi dalla primavera alla prima squadra ha fatto partire un valzer di panchine in società. E’ proprio grazie a Sprint e Sport che andiamo a scoprire, cliccando QUI, come sono cambiare le carte in tavole nelle giovanili rossonere

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