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E’ il 28 maggio 2003: all’Old Trafford di Manchester Juventus e Milan scrivono la storia del nostro calcio, sfidandosi nella prima (e finora unica) finale tutta italiana della Champions League. I bianconeri si presentano in finale dopo le imprese storiche contro Barcellona e Real Madrid: sulla panchina della Vecchia Signora è tornato Marcello Lippi, capace di firmare le tre finali consecutive tra il 1996 e il 1998.
Il Milan è invece guidato da Carlo Ancelotti, voglioso di prendersi una rivincita sulla Juventus: l’amore tra il tecnico e l’ambiente bianconero non era infatti mai sbocciato. I rossoneri tornano in finale a otto anni dalla sconfitta del 1995 a Vienna contro l’Ajax e a nove anni dall’ultimo trionfo sulla Steaua Bucarest.
La Juventus scende in campo con un giovane Buffon tra i pali: davanti a lui Montero, Ferrara, Tudor e Thuram. Sugli esterni agiscono Camoranesi e Zambrotta, con Davids e Tacchinardi in mezzo al campo. In attacco ovviamente Del Piero e Trezeguet. Da rimarcare l’assenza di Pavel Nedved, squalificato dopo la sciagurata ammonizione negli ultimi minuti della semifinale di ritorno contro il Real: un’assenza pesantissima alla quale difficilmente si può sopperire. Il Milan risponde dal canto suo con altrettanti campioni: Nesta e Maldini guidano la difesa, mentre Pirlo e Seedorf creano gioco a centrocampo affiancati da Gattuso. Manuel Rui Costa supporta in attacco Shevchenko e Pippo Inzaghi.
La partita, arbitrata dal tedesco Merk, si rivela poco spettacolare: le occasioni da gol scarseggiano e le due squadre si preoccupano prima di tutto di limitare l’avversario. I primi minuti sono a forti tinte rossonere, con un gol annullato a Shevchenko per fuorigioco attivo di Rui Costa e con un autentico miracolo di Buffon su un colpo di testa piuttosto ravvicinato di Inzaghi. Una parata considerata tra le migliori nella carriera del numero uno bianconero. Nel finale di primo tempo e nella ripresa la Juventus inizia a macinare gioco e sfiora anch’essa il vantaggio con la traversa colpita di testa da Antonio Conte, subentrato nel frattempo a Camoranesi.
L’epilogo della partita è inevitabile, non bastano nemmeno i tempi supplementari: dopo 120′ chiusi sullo 0-0, tutto si decide alla lotteria dei calci di rigore. Qui sono fatali gli errori di Trezeguet, Zalayeta e Montero, che trovano l’opposizione di Dida; a poco servono le parate di Buffon su Seedorf e Kaladze. Shevchenko segna il quinto rigore e consegna al Milan la sesta Coppa dei Campioni della sua storia. Alla Juventus rimane solo l’amarezza per la quarta finale persa nell’arco delle ultime sette edizioni della competizione.
Ecco il video con gli highlights dell’incontro:
https://www.youtube.com/watch?v=VXDAL2-luHU