Champions League

Porto-Inter, Marotta: “Class action? Ci sono elementi per arrivarci”

Giuseppe Marotta
Giuseppe Marotta - Foto LiveMedia/Fabrizio Carabelli

Si è trattato di un fatto increscioso e deplorevole che noi abbiamo condannato. Oggi abbiamo inoltrato una richiesta investigativa all’Uefa. In mattinata, oltretutto, abbiamo fatto un meeting e, sebbene ci fosse un problema di ordine pubblico, l’accordo era quello di far entrare i tifosi in modo più lento. Il Porto era l’unico deputato a poter prendere una decisione. Abbiamo anche una mail da parte della Uefa che attesta questa decisione, che è stata completamente disattesa all’atto in cui i tifosi si sono presentati allo stadio”. Lo ha detto l’amministratore delegato dell’Inter Beppe Marotta, in merito ai fatti di Porto, dove alcuni ad tifosi nerazzurri è stato impedito, nonostante il possesso di biglietto regolare, di entrare al Do Dragao. “Dal punto di vista regolamentare, all’Inter doveva essere riservato un settore al 5% dell’impianto: e questo è stato fatto e i biglietti sono stati acquistati dai nostri tifosi -prosegue l’ad nerazzurro a Tele Lombardia-. Per amore di verità, nel loro sito avevano segnalato come i tifosi italiani non avrebbero dovuto comprare altri biglietti in altri settori, ma gli altri tifosi residenti in Europa li hanno acquistati e nessuno gli ha intimato di non comprarli. Ma una volta acquistati, il Porto deve farsene carico, magari anche con il supporto dell’Inter, che ha messo a disposizione una quindicina di steward, che erano lì per garantire la sicurezza. Ma si trattava anche di nuclei familiari, di mamme e bambini: è molto lontano dalle scene di Napoli o di pericolo per ordine pubblico e violenza”. E ancora: “Noi riteniamo che lo sport sia strumento di aggregazione, al di là della fede: l’importante è che si garantisca l’ingresso a tutti con tutte le cautele. In questo caso si aveva invitato i tifosi di presentarsi senza vessilli, maglie indossate che potessero essere identificabili. Si è manifestata una marcia indietro del Porto ha contravvenuto quanto deciso nel meeting avuto in mattinata tra le società, le forze dell’ordine e i rappresentanti Uefa. Class action contro il Porto? Ci sono gli elementi per arrivarci, noi come società faremo il possibile per tutelare i nostri tifosi nelle sedi competenti. Stiamo valutando quale iniziativa prendere per alleviare la delusione, soprattutto ai bambini: cerchiamo di mappare per arrivare a contribuire in parte a vivere le emozioni che non hanno vissuto in quella serata“, conclude Marotta.

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