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Il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, al suo ingresso in Figc per il Consiglio federale, ha così analizzato la situazione attuale degli arbitri italiani dopo lo scandalo Calciopoli di dieci anni fa: “Io credo di essere stato molto chiaro – ha spiegato il numero uno dell’Aia -, quando ho preso la gestione dell’Associazione italiana arbitri. In quell’occasione ho detto che avremmo tirato una riga e da allora non si è mai verificato niente di brutto o indesiderato nel mondo arbitrale. Al contrario arbitri e assistenti secondo me sono molto cresciuti”. Sulla questione della tecnologia in campo si è invece dichiarato favorevole: “Io sono propenso alla tecnologia perché su alcune decisioni può essere veramente utile, ma la moviola è un’altra roba e lo sapete da voi. A maggio ci deve essere la firma del protocollo dove la federazione italiana si impegna, insieme al consenso degli arbitri alla sperimentazione. Dopo la Fifa darà l’incarico alle federazioni per metterla in atto e da lì dovrebbe partire la sperimentazione offline per il prossimo campionato”. Il numero uno degli arbitri italiani ricorda che “nel frattempo le leghe dovranno adeguare gli stadi e noi, infine, istruiremo quelli che dovranno andare in postazione a vedere gli episodi”.