Calcio estero

Spagna, portiere reagisce agli insulti razzisti e viene espulso: la squadra lascia il campo

Campo da calcio e pallone - Foto Pexels Creative Commons Zero (CC0)
Campo da calcio e pallone - Foto Pixabay Creative Commons Zero (CC0)

Il portiere reagisce agli insulti razzisti della tifoseria avversaria, viene espulso ed i compagni di squadra lasciano il campo con lui. Si potrebbe riassumere così quanto successo in Spagna nella partita di Primera Rfef, l’equivalente della Serie C italiana, tra Sestao River e Rayo Majadahonda. La notizia è stata riportata da molti siti sportivi in Spagna, dove il tema del razzismo negli stati è molto caldo in questo momento grazie alla campagna di denuncia lanciata da Vinicius, calciatore del Real Madrid spesso vittima di insulti legati al colore della pelle. Secondo quanto riportato dai media iberici, i tifosi del Sestao hanno iniziato ad insultare l’estremo difensore del Rayo chiamandolo “negro“, dopo che il portiere aveva subito un gol.

Il giocatore di origini senegalesi ha reagito agli insulti razzisti, avvicinandosi agli spalti. Questo comportamento non è piaciuto all’arbitro, che ha estratto il cartellino rosso, spedendo il portiere negli spogliatoi. I compagni di squadra però, non essendo affatto d’accordo con la decisione dell’arbitro, hanno seguito il portiere negli spogliatoi, rifiutandosi di tornare in campo per continuare a giocare. “Non erano uno o due, ma una parte dello stadio. Anche alcuni giocatori del Sestao si sono scusati con me – ha spiegato il presidente del Rayo -. L’arbitro ha sospeso la partita dopo che abbiamo detto di non voler rientrare in campo“. Il capitano della squadra ha poi denunciato l’accaduto sui social: “È una autentica vergogna quanto è successo sul campo del Sestao. Una parte dello stadio ha rivolto insulti razzisti al nostro compagno Cheick Sarr per il suo colore della pelle. Mi vergogno. Siamo tutti Cheick. No al razzismo“.

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