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La resilienza è una parola che indica la capacità di far fronte in maniera positiva ad un evento traumatico. Una persona resiliente riesce a contrastare ogni negatività, traendone forza per uscirne fuori raggiungendo talvolta obiettivi importanti. Una persona resiliente è Kawhi Leonard. Ma facciamo un passo indietro…
Il 29 giugno 1991, a Riverside in California, nasce Kawhi Anthony Leonard. Un ragazzo sereno, il più giovane della famiglia ed unico maschio tra cinque sorelle. Sin dalla giovane età ha sempre avuto un legame particolare con i propri genitori: era il secondo uomo di casa e quindi era un piacere dare un aiuto nella quotidianità. Anche in quel pomeriggio del 2008 voleva essere di sostegno al padre nell’autolavaggio. Era entusiasta all’idea che avrebbe lavorato insieme al suo “vecchio” e che gli avrebbe mostrato la sua nuova acconciatura con le treccine che ancora oggi lo contraddistingue. Quel pomeriggio fantastico però si trasformò in un istante in tragedia. Alla sola età di sedici anni Kawhi perde il proprio genitore Mark, assassinato per un conto non saldato.
Da quel momento in poi il giovane Leonard inizia a sviluppare la propria resilienza. Lo fa smettendo di parlare e di comunicare, chiudendosi nel proprio mondo dove c’era spazio solo per se stesso. La famiglia preoccupata inizia ad ipotizzare che questo suo modo di fare possa associarsi all’autismo, ma non è così. Kawhi non parla più è vero, ma gioca, gioca sempre di più a basket. Nell’ottobre dello stesso anno inizia ad indossare la maglia della San Diego State, dove non salterà mai una lezione e per allenarsi il più possibile, si alzerà alle 5.00 in punto ogni mattina per avere il campo tutto per se. I risultati ovviamente non tarderanno ad arrivare e nel Draft NBA 2011 viene selezionato come quindicesima scelta dagli Indiana Pacers, che poi lo gireranno agli Spurs.
L’infortunio di Ginobili porta il coach Popovich a provare Leonard nel quintetto base. Ma è la stagione 2013/2014 il momento della sua consacrazione: nella regular season e ai Playoffs trascina San Antonio, per poi diventare MVP delle Finals contro gli Heat, dove per giunta vincerà anche l’anello.
Oggi Kawhi Leonard è in lotta per il titolo di MVP della stagione: Con i San Antonio Spurs è diventato un giocatore eccezionale sia in fase offensiva che in fase difensiva (e la partita contro Houston del 7 marzo scorso ne è la dimostrazione). Questo è il risultato di un ragazzo che ha sempre creduto in se stesso e che non è mai voluto apparire per quello che non è. Dove le sue parole non arrivavano da giovane, oggi i suoi tiri da tre e le grandi stoppate in campo risuonano forte.