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Basket, Champions League 2017/2018: Capo d’Orlando non riesce nell’impresa

Mirza Alibegovic (SikeliArchivi Capo d'Orlando) - Foto championsleague.basketball

Al PalaFantozzi di Capo d’Orlando va in scena la settima partita del gruppo B di Champions League 2017/2018, con la sfida tra due squadre ai vertici opposti della classifica, il Ludwigsburg in testa e Capo d’Orlando in fondo. Una sfida terminata con la vittoria della formazione tedesca per 61-72 e che sulla carta doveva essere dall’esito scontato per la squadra tedesca, che veniva da cinque vittorie su sei partite, ma che è stata molto complicata sia sul piano tecnico che su quello agonistico, grazie soprattutto all’abnegazione della squadra siciliana che per lunghi tratti ha coraggiosamente tenuto botta prima di crollare alla distanza contro una squadra meglio attrezzata.

La partita comincia con un piano tattico chiaro, cercare di frenare il Ludwigsburg, frenare le sue geometrie e far nascere qualche subbio all’interno della manovra della squadra tedesca, sulla carta più forte rispetto alla compagine siciliana.

Non ci riesce benissimo nel primo quarto, perché se inizialmente il lavoro difensivo paga, nella seconda metà del periodo il Ludwigsburg inizia abitualmente a sfondare la linea di Capo d’Orlando, i cui giocatori si rendono responsabili di qualche errore di troppo che facilita di fatto il compito dei tedeschi, che vanno al secondo quarto in vantaggio di sei lunghezze.

Molto meglio per la squadra siciliana l’inizio di secondo quarto, con Capo d’Orlando che entra in campo molto più determinata a fare la partita, andando a sfidare la squadra tedesca sul piano del gioco e dell’organizzazione. Ottimo da questo punto di vista il rapporto con le palle perse, che in questo secondo quarto cala vistosamente per la gioia dei tifosi dell’Orlandina. Ma ottimo è anche l’approccio tattico della squadra siciliana, che non dà assolutamente ritmo né punti di riferimento al Ludwigsburg, che anche in fase di possesso è confuso dai numerosi cambi di marcatura dell’Orlandina. Unico neo fino a qui l’evidente dislivello nella qualità della gestione della palla, perché il Ludwigsburg fin qui sbaglia veramente molto poco al contrario della squadra di coach Di Carlo che invece qualche errore se lo lascia scappare. Almeno fino a qui, perché la squadra siciliana gioca un secondo quarto al limite della perfezione con 23 punti messi a segno con cui pareggiano e addirittura superano i tedeschi che forse hanno un po’ abbassato il livello. All’intervallo lungo è Capo d’Orlando avanti 30-29.

Il terzo quarto si caratterizza presto per una decisa spinta di entrambe le squadre in fase di possesso; sono otto i punti a testa dopo quattro minuti di gioco, ad indicare come entrambi gli allenatori vogliano insistere nel giocare in spinta, per non dare respiro all’avversario, cercare di schiacciare ogni iniziativa prima che possa prendere avvio. L’Orlandina tiene botta per metà periodo, ma quando Di Carlo toglie dal campo il play Eric Maynor tutta l’organizzazione della sua squadra viene meno, col Ludwigsburg che ora può gestire meglio non solo la difesa ma anche la gestione del possesso. Non è una fase felice per Capo d’Orlando, che sembra accusare la fatica dell’ottima partita giocata fino a questo momento, e i tedeschi ora cercano con veemenza di forzare il punteggio in loro favore, tentando di imbastire una fuga che taglierebbe le gambe alla formazione siciliana. Non arriva la temuta fuga, almeno non ora grazie anche alla buona capacità dei giocatori di Di Carlo a rimbalzo. Solo +5 per il Ludwigsburg, con Capo d’Orlando che resta lì per l’ultimo quarto.

La fuga della squadra tedesca è però rimandata di soli pochi minuti. Il Ludwigsburg ora gioca chiaramente più sciolta, anche perché i suoi giocatori risultano più freschi rispetto ai siciliani che non possono contare sullo stesso roster dei tedeschi, e di conseguenza anche la tenuta fisica distribuita su più minuti diventa un fattore dichiaratamente in favore dei tedeschi, che tra terzo e ultimo quarto trovano un vantaggio di +11 che li fa marciare tranquilli fino al termine della partita. Questa ha nei fatti poco da raccontare, con lo svantaggio che rimane sostanzialmente uguale per gran parte dei restanti minuti, da segnalare solo qualche contatto extra-regolamento da parte delle due squadre che viene prontamente segnato dalla direzione di gara. L’Orlandina non recupera, il Ludwigsburg non si distrae e la partita di fatto finisce lì, con la vittoria della squadra tedesca per 61-72.

CAPO D’ORLANDO – LUDWIGSBURG 61-72 (7-13; 23-16; 18-24; 13-19)

CAPO D’ORLANDO: Wojciechowski 17, Atsur 16, Alibegovic 10, Ikovlev 6, Delas 5, Maynor 4, Kulboka 3, Ihring 0, Galipò N.E., Laganà N.E., Carlo Stella N.E., Donda N.E.

LUDWIGSBURG: Thiemann 16, Walkup 14, Waleskowski 10, Johnson 9, Peter-McNeilly 8, Evans 7, McCray 4, Koch 4, Sears 0, Geske 0, Seric 0, Cook 0

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